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Operazione Squadra Mobile di Giancarlo Della Volpe

Un film per riflettere sulla malavita e sul cambiamento. Una storia che accende i riflettori sul mondo della criminalità
Giancarlo Della Volpe

Sono molteplici i fatti di cronaca che negli ultimi anni hanno richiamato l'attenzione sui reati e sulle pene. Guardando il pianeta carcere è logico chiedersi: le condanne e le pene detentive sono adeguate? Il carcere muta i criminali? Come si pone la società di fronte a questi interrogativi? La centralità dell’argomento è la scelta. Gli esseri umani sono dotati di libero arbitrio e possono scegliere come comportarsi, anche in circostanze difficili. Un criminale non è condannato a rimanere tale per sempre. Un noto criminologo afferma che “proprio come un individuo può aver scelto il crimine, così può fare scelte in una nuova direzione e imparare a vivere in modo responsabile”.

L’esperienza mostra che le persone possono cambiare, indipendentemente dalle condizioni, circostanze, idee, formazione culturale, sociale e psicologica. Ciò che occorre è la volontà di modificare comportamenti e modi di pensare, per uniformarli ai valori umani, nella considerazione che, la nostra, è una cultura aperta al cambiamento. Ad accendere i riflettori sul delicato tema,del crimine e del cambiamento, è il regista Giancarlo Della Volpe, che affronta la tematica della criminalità, in una Fiction a puntate, dal titolo “Operazione Squadra Mobile”, tratto da una storia vera. La storia racconta il percorso di un giovane, Marco e della sua cerchia di amici, vicini al mondo della criminalità organizzata. Il gruppo dei giovani criminali si introduce in una banda della camorra locale. 

"Una storia, un cammino - dichiara il regista napoletano, Giancarlo Della Volpe - che mette in primo piano il crimine, l’individuo, il pentimento e il cambiamento". Relativamente al messaggio di speranza, da cogliere dalla fiction, il regista dichiara: "Spero che lo spettatore si interroghi sul  conflitto interiore, sulle difficoltà e sulla sofferenza, di dovere assumere determinate scelte. Spero che ognuno comprenda il senso della vita e come spendersi per non sciupare il proprio tempo e andare incontro ai valori. Non sono un criminologo, né un giudice, né un penalista e neppure un educatore, non pretendo di orientare i comportamenti dei giovani, voglio solo far emergere il principio di libertà che attiene ad ognuno di noi. Sentire il profumo della libertà e dell’onestà, vuol dire scegliere di vivere in un mondo migliore. Voglio ringraziare mio padre, al quale dedico le mie soddisfazioni professionali, ad iniziare da quelle più piccole. Da lui ho ereditato la forza di lottare, di non mollare, cercare la vetta e raggiungerla, sebbene a piccoli passi. Sono convinto che lui, da lassù continuerà a seguire i miei passi. Ringrazio l’aiuto regista, Gianluca De Pietro, la produzione PM MANAGEMENT GROUP PRODUCTION/FILM PRODUCTION SRLs di Piero Melissano, il direttore della fotografia Ciro Grieco, il collaboratore esterno Tiziana Viscardi, la Polizia di Stato, Dott.ssa Alessandra Esposito e il Sovrintendente Capo Massimiliano Fenza, per aver collaborato e creduto nel progetto".

La testimonianza che fa sentire i brividi lungo la schiena, è quella del protagonista, Sasà Rosapiano, il quale tra mille difficoltà, dubbi, paure, intrighi, riesce a uscire dal tunnel della malavita. “Il rimorso - dichiara Sasà Rosapiano - si manifesta successivamente, quando torniamo con la memoria ai  momenti burrascosi, riviviamo quelle sensazioni e la nostra coscienza ci presenta il conto. Ho fatto scelte sbagliate, ho conosciuto la delinquenza, crescevo nella illegalità e ne subivo il fascino. Sono stato trascinato in un tunnel devastante. La detenzione non mi ha spezzato. Al contrario, mi ha insegnato che la vita mi appartiene. Mi ha insegnato come potere stare al timone e avere la possibilità di cambiare rotta. Ho capito che il cambiamento non è mai lontano. Spesso si trova dietro l’angolo, dove prima lo sguardo non arrivava".

Sasà lancia un messaggio ai giovani: "Voglio dire loro di lottare per realizzare i propri sogni, di non permettere a nessuno di rubarglieli e di non smettere mai sognare. Voglio ringraziare il regista, Giancarlo Della Volpe, la produzione, di Piero Melissano, per aver raccontato la mia storia. Sono loro che hanno reso il mio sogno una realtà.Spero di continuare a sognare e se dovessi perdere la speranza, sarò disposto a lottare ancora".

“Promuovere una fiction - dichiara il produttore Piero Melissano - entrare nei panni di un giovane deviato, raccontare il suo percorso, dare voce ad un giovane che durante la detenzione inizia a costruire un nuovo modello  di vita, è un’idea e un’opportunità. Favorire i percorsi di coesione sociale, favorendo la diffusione di temi di grande rilievo, è stato da sempre il mio obiettivo e la mia motivazione. Ci sono storie, che riguardano la realtà sociale, come quella di Sasà Rosapiano, che è valsa la pena di raccontare. Il coraggio di Sasà, del regista e di tutta la troupe, unito al mio impegno, hanno permesso a un sogno collassato di ritornare a vivere e alla speranza di rinascere. Mi impegnerò con tutte le mie forze, affinché questa Fiction, abbia la massima divulgazione. Voglio dire grazie al regista e a tutti i suoi collaboratori, per il coraggio e l’intraprendenza, di aver portato alla ribalta una tematica che tocca il cuore” conclude Piero Melissano.

In “Operazione Squadra Mobile” ciò che richiama la nostra riflessione è il passaggio da un’azione non lecita alla retta via, il passaggio dal codice dell’illegalità, al codice morale e dalla banda criminale, alla coesione della società. Pagare il proprio conto con la legge non cancella la condanna. La colpa si cancella quando decidi di voltare pagina. Solo in questo caso la prigione ha svolto il compito per cui esiste.

"Anche noi dell’ufficio stampa della PM Management Group Production/Film Production - dichiara la giornalista  Marina Brugnano, una ragazza alla continua ricerca della verità e della giustizia - con la nostra informazione tracceremo un solco profondo nella strada della legalità, per ridare speranza di un mondo migliore. L’importante è non perdersi, non abbandonare mai la strada, non smettere mai di crederci e come dice Paulo Coelho “Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni".

Francesca Currieri