Novara - "Lectio magistralis" dell'ex Presidente del Consiglio Romani Prodi la mattina di mercoledì 23 novembre nell'Aula Magna dell'Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro" per parlare degli scenari futuri dell'economia mondiale, in particolare delle opportunità di interfacciarsi con la Cina, l'Africa e l'America Latina.
"Voglio ringraziare l’Università del Piemonte Orientale e il suo Rettore - scrive il sindaco di Novara, Andrea Ballarè - per averci offerto questa opportunità importante. Per chi come me sta spendendo un tratto della propria vita al servizio di una comunità locale, il rischio è quello di immaginare che i confini del mondo coincidano con i confini del nostro mondo. Ed è davvero necessario, quando è possibile, spalancare le finestre e guardare fuori. La possibilità che oggi ci è data, di ascoltare questo intervento di Romano Prodi, è per me un modo di “guardare fuori”. Non per distogliere lo sguardo dai problemi vicini, ma per guardarli meglio, e magari per capirne i meccanismi e le cause. Poiché una amministrazione locale che non si concepisca come un semplice susseguirsi di atti burocratici, ma come espressione di uno sguardo complessivo sulle cose e sulle persone, non puo’ fare a meno di una “tavola dei valori” a cui ogni obiettivo va riferito e ogni azione va ispirata, i grandi temi della democrazia, dello sviluppo, della libertà, la comprensione della crisi economica generale, l’indicazione di nuove prospettive per il futuro sono strettamente legati alla nostra azione quotidiana. Perché è lo stesso spirito che muove l’impegno a favore del nostro “vicino” e quello per la grande famiglia dell’umanità. Uno spirito di cooperazione che è la volontà di conciliare l’interesse personale o nazionale con la salvezza del bene comune globale. Il professor Prodi certamente saprà indicare a noi, come a tutti i giovani che erano qui ad ascoltarlo, una lettura significativa degli scenari che si prefigurano tra crisi e nuove opportunità lungo l’asse tra gli Stati Uniti, la Cina e il continente africano. Un tema particolarmente affascinante, in particolare, quello del futuro dell’Africa, i cui destini non possono da noi essere considerati estranei a quello dei nostri paesi Europei, e, in fondo, anche delle nostre singole città. È il tempo di immaginare e di capire tutti un percorso possibile. La strada da percorrere, a mio parere, è quella del rafforzamento delle istituzioni. Sono necessari anche programmi alimentari, adeguati sistemi sanitari, una diffusa scolarizzazione. Tutto ciò può incidere profondamente sulle capacità produttive delle popolazioni che, di conseguenza, diverranno fattori di crescita economica. Uno sguardo ampio, quindi, per rafforzare il quale certamente saranno illuminanti le parole del professor Prodi".
Il presidente della Provincia, Diego Sozzani, invece commenta: "E’ difficile valutare con esattezza la situazione politico-economica a livello globale. Ancor di più se immaginiamo il contesto internazionale di qui ai prossimi dieci anni. Tanto, secondo gli analisti, occorrerà all’Occidente per uscire dall’attuale inpasse economico-finanziario. Intanto i nuovi giganti continuano a crescere: dal Sud Est Asiatico, all’Oriente. I grandi competitors che in questi anni abbiamo chiamato con l’acronimo Bric (Brasile, Russia, India e Cina) stanno progressivamente primeggiando sui mercati, Con loro le realtà emergenti africane, dove la Cina sta investendo risorse umane e finanziarie per dotare il continente di infrastrutture moderne. Le materie prime africane saranno quindi via via destinate all’Oriente. Un dato che preoccupa, visto che le produzioni dei nuovi colossi economici tendono sempre più alla qualità. Per difendere e rilanciare la nostra economia non possiamo aggrapparci soltanto al Made in Italy, ma dobbiamo finalmente aprire la nostra industria al terzo millennio, coniugando innovazione e tradizione. Questo territorio sta facendo la sua parte, grazie al contributo di un’eccellente Università e a una società civile ricca di professionalità. In mancanza di aree industriali e nuovi collegamenti con gli aeroporti internazionali saremmo musicisti senza pentagramma. Per questo dobbiamo riuscire a guardare con favore alla riconversione, al rinnovamento tecnologico e alla competizione; perché la concorrenza è la migliore amica del progresso. Ne va del nostro futuro e del benessere dei nostri figli".