Borgomanero - “E’ un problema che per la nostra azienda si manifesta da un secolo a questa parte: i nostri prodotti vengono pedissequamente imitati. E’ vero che questo fatto potrebbe essere interpretato come un omaggio alla nostra capacità di creare prodotti di successo, innovativi e tecnicamente prossimi alla perfezione, ma, a lungo andare, questo fatto, oltre a danneggiare la nostra azienda, finisce per penalizzare i consumatori e la credibilità di un settore strategico per il Made in Italy”. Così si esprime Stefano Sappa (nella foto), amministratore delegato di Rubinetterie Stella, al cospetto dell’ennesimo episodio di plagio ai danni della prestigiosa azienda novarese, che vede la comparsa sul mercato di un vitone simile nell’aspetto esteriore a quello prodotto da Stella, ma ben diverso nelle caratteristiche strutturali e qualitative. Simile, infatti, non significa uguale: i materiali, le lavorazioni meccaniche e gli assemblaggi sono differenti.
“Noi non temiamo imitazioni. Il nostro prodotto rimane unico ed originale. Nella lunga storia di Stella molti si sono cimentati a copiarne i prodotti, sia sotto il profilo estetico sia nelle soluzioni tecniche. Basti pensare alla serie Roma - che ha visto la luce nel 1926 ed è tuttora richiestissima - la cui forma è presente in tutti i cataloghi di rubinetterie”.
Sappa attribuisce alla carenza di norme adeguate a protezione del prodotto industriale il fatto che nel settore i migliori produttori sono quotidianamente esposti al rischio di plagio. “Agli utenti ed agli installatori voglio comunque ricordare – conclude Sappa – che scegliere prodotti frutto di imitazione può sembrare a prima vista economicamente vantaggioso, ma, di fatto, non lo è. Il tempo dimostrerà che la qualità non è mai opinabile, ma è la risultante di un insieme di valori intrinseci, di esperienza e di impegno: quelli che da sempre caratterizzano il prodotto Stella”.