Novara - Si è tenuta lo scorso 10 ottobre la presentazione dei 48 progetti di architettura temporanea di Best Italian Exhibition Design, un’iniziativa editoriale di Publicomm che raccoglie in una mostra e in un volume di 200 pagine i migliori allestimenti museali, mostre, stand espositivi etc realizzati in Italia e all’estero. Sono arrivate più di 150 candidature ma solo 48 hanno superato la selezione. Questa è la seconda selezione di architetti Italiani che viene fatta dalla rivista Platform architettura, nella scorsa selezione i partecipanti si erano confrontati su un altro tema. La selezione dei progetti si è tradotta anche in una mostra costituita da 16 Totem trifacciali in cui sono stati esposti i progetti in ordine alfabetico.
"L’iniziativa - spiegano l'architetto romentinese Ruggero Biondo e il collega Daniele Moro dello studio Nologoarch con sede a Novara in via dei Tornielli 12 - si è svolta presso la Casa dell’Architettura di Roma in concomitanza con l’inaugurazione della SPAM DreamCity; il primo festival di architettura di Roma ideato e condotto dall’Ordine degli Architetti di Roma e che si terrà sino al 18 ottobre 2019. L’esposizione sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 10 al 19 ottobre 2019. Dopodiché la Mostra avrà altre tappe importanti quali la Design Week 2020 presso lo Spazio Open e terminerà il suo percorso durante la Archweek di Miami a novembre 2020. noLogo|architettura , quale studio di architettura e ingegneria di Novara, un pò di mesi or sono aveva candidato dei suoi progetti per accedere alla selezione, anche se visti i nomi famosi della scorsa edizione non credevamo di poter essere presi in considerazione; invece la selezione è stata molto democratica, valutando la qualità del progetto indipendentemente dal nome dell’architetto. Siamo molto orgogliosi di essere stati selezionati e inseriti in una lista in una mostra e in una pubblicazione insieme a nomi importanti con valenza internazionale del panorama dell’architettura italiana". Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti sia Biondo che Moro.