Novara - È stato firmato il contratto che prevede l’ingresso del Fondo Italiano di Investimento nel capitale di Amut SpA, società con sede Novara, attiva nella produzione di impianti per estrusione, riciclaggio e termoformatura di materiali termoplastici, fornendo agli utilizzatori finali la possibilità di acquisire macchinari e tecnologie innovative. L’operazione prevede un investimento complessivo da parte del Fondo Italiano di Investimento, in termini di equity, pari a 10 milioni di Euro, a fronte della sottoscrizione di una quota di minoranza. La società, fondata dai fratelli Milani nel 1958, ha avuto una rapida crescita allorquando il signor Giuseppe Milani ideò un innovativo sistema per la produzione di tapparelle in PVC che proiettò l’azienda ai vertici del settore. Oggi Amut impiega circa 165 dipendenti, per un fatturato pari a circa 47 milioni di Euro (di cui l’84% realizzato all’estero) ed ha l’obiettivo di espandere la propria attività cogliendo le opportunità di mercato. L’attività di Amut si concentra su tre aspetti del campo della trasformazione dei materiali termoplastici. La società è, infatti, attiva nell’ambito dell’estrusione di profili, tubi, foglie e lastre che trovano applicazioni nei più svariati settori industriali, così come nella produzione di impianti di termoformatura in-line e off-line per la realizzazione di prodotti per imballaggio, vassoi, vaschette e prodotti monouso quali piatti e bicchieri. Inoltre, a partire dagli anni ’80, l’azienda produce con successo anche impianti per il riciclaggio delle materie plastiche di provenienza industriale o post consumo. L’intervento del Fondo Italiano di Investimento è finalizzato a supportare Amut in un ulteriore percorso di crescita in tutte e tre le sue aree di business, preparandole ad affrontare la concorrenza del mercato puntando sulla qualità e sulle sinergie derivanti dall’incremento della scala dimensionale.
“Grazie al supporto del Fondo Italiano di Investimento – ha dichiarato l’amministratore delegato Mauro Drappo – Amut potrà proseguire la strada del rafforzamento e consolidamento della propria posizione nei mercati esteri che già ci vedono protagonisti da oltre 50 anni. Inoltre, avremo energie sufficienti per accelerare la ricerca e lo sviluppo mirato all’innovazione tecnologica necessaria e indispensabile per essere competitivi in un mercato sempre più complesso e selettivo”.
«La Amut ha fatto una scelta lungimirante ed esemplare, indicando un percorso che spero venga seguito da altre Pmi novaresi e piemontesi. Le mie più vive congratulazioni all’azienda e al suo management per avere intrapreso questa strada che, sono certo, le aprirà importanti prospettive di crescita e di sviluppo». Con queste parole il presidente dell’Associazione Industriali di Novara, Fabio Ravanelli, commenta l’ingresso del Fondo Italiano d’Investimento Sgr, con una quota di minoranza, nel capitale sociale della Amut Spa, azienda novarese attiva nella produzione di impianti per estrusione, riciclaggio e termoformatura di materiali termoplastici. «Sostengo da tempo – aggiunge Ravanelli – che per continuare a crescere in modo strutturale non siano più sufficienti le semplici linee di credito e i finanziamenti a breve termine. Le nostre piccole e medie aziende devono dotarsi di nuovi strumenti di patrimonializzazione, ad esempio attraverso il ricorso al merchant banking, al private equity e alla quotazione in borsa. Un investimento di 10 milioni di euro nella Amut da parte di un’istituzione così importante come il Fondo Italiano d’Investimento costituisce una grande novità nel panorama produttivo novarese, che si contraddistingue ancora una volta per l’esemplarità e la capacità di innovazione delle sue imprese più importanti».