Novara -Negli ultimi mesi la questione energetica, alimentata anche dal conflitto russo-ucraino, ha accelerato la discussione relativa a dubbi e domande sul procedere della transizione energetica in atto. Per comprenderne le ricadute ad ampio raggio, da un punto di vista del reperimento delle materie prime, del ruolo giocato dalle imprese e del coinvolgimento delle istituzioni, il Comune di Cameri, nella provincia di Novara, ha organizzato un evento alla presenza delle varie realtà del territorio, delle autorità locali, regionali, e con l’intervento del Ministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Gilberto Picchetto.
Comoli Ferrari è stata invitata ad intervenire come impresa rappresentativa del territorio, per dare il proprio contributo circa un mondo, quello dell’impiantistica largamente intesa, che inevitabilmente evolve al mutare dei nuovi bisogni espressi da questo momento storico.
“Noi, come Azienda, siamo degli operatori a monte, siamo a servizio trasversale di tutti i macrosettori, dall’industria, al civile, il terziario, siamo un soggetto abilitatore da questo punto di vista. Oggi si è parlato molto di efficienza e di industria. Colgo l’occasione per sensibilizzare su un altro aspetto. Se per l’industria l’efficienza è anche una necessità operativa, la vera sfida è in ambito civile, nelle case di tutti noi.” Commenta Paolo Ferrari e aggiunge “Sui grandi numeri intervenire è più complesso, anche da un punto di vista di accesso economico, per questo all’interno delle nostre abitazioni questa rivoluzione non è ancora avvenuta. Oggi si è parlato infatti di comportamenti, di atteggiamenti e di mentalità, che passano molto spesso da una cultura sociale. Occorre intervenire su molteplici fattori”.
E aggiunge Ferrari “La tecnologia, per esempio, abilita ad una miglior virtù di gestione. Da questo punto di vista la parte software, la parte di intelligenza artificiale, è fondamentale per le macchine laddove intervengono per compensare comportamenti manchevoli. Il concetto di fare sistema è, dunque, centrale”.
E conclude “Lancio un appello alle Istituzioni: abbiamo investito decine di miliardi senza considerare il tema tecnologico e impiantistico, quindi senza andare a modificare di una virgola lo stile di vita delle persone. Il nostro Paese, nei prossimi decenni, vedrà un’imponente rivoluzione, perché ci sarà da mettere mano - anche per una necessità di digitalizzazione, ma innanzitutto di energizzazione - a tutta l’infrastruttura nazionale. È una grandissima opportunità. Penso che, con un approccio più sistemico, si possa dare dei contributi più reciproci, perché quello che credo serva al nostro Paese sia, in primis, una politica termo-energetica, ma anche un cammino di evoluzione che guidi le imprese e i cittadini e tutti quanti verso un approccio molto più virtuoso nel quotidiano”.