Novara - (i.p.) Negli ultimi tempi si è sentito tanto parlare di Modello 730 precompilato, ma nonostante questa notizia segni un cambiamento radicale nei rapporti tra l’Amministrazione Finanziaria e i contribuenti, non tutto è così semplice come appare. Se il Modello precompilato comporta indiscutibili vantaggi da un lato, dall’altro la nuova gestione telematica non sarà così immediata. Saranno necessari alcuni anni prima che il modello 730 completamente precompilato non richiederà integrazioni di alcune informazioni da parte del contribuente o di un professionista. Altro aspetto non trascurabile riguarda la forma del modello, che non sarà cartaceo e non verrà spedito, ma sarà solamente “online” per coloro che avranno il codice PIN del portale dell’Agenzia delle Entrate. I dati che si troveranno già inseriti, saranno quelli che L’Amministrazione Finanziaria riceverà, e fornirà ai contribuenti, da sostituti d’imposta, istituti bancari, assicurativi e previdenziali. Altri dati, come ad esempio, gli oneri detraibili e/o deducibili, come le spese sanitarie dovranno essere integrati autonomamente sul portale dell’Agenzia delle Entrate o con l’ausilio di un Centro di Assistenza Fiscale da circa il 75% dei contribuenti. Solo a partire dal 2016, attraverso la tracciabilità delle prestazioni sanitarie verranno forniti nel precompilato anche i dati delle spese sostenute. In particolare saranno inserite le spese per farmaci e visite specialistiche che richiedono la tessera sanitaria, ma anche quelle prestazioni mediche “collaterali”, come prestazioni specialistiche non ospedaliere e tutte quelle spese che indicano semplicemente il codice fiscale nella fattura o ricevuta di pagamento. Nonostante tutto anche in questo caso circa il 50% dei contribuenti dovrà comunque integrare. Per proporre, a regime, un modello 730 precompilato senza necessità di integrazione dei dati da parte del contribuente, la rivoluzione dovrà essere ampia e strutturata, dovrà infatti coinvolgere tutti gli operatori che ruotano intorno alla dichiarazione dei redditi; senza considerare che ci sarà sempre una parte di dichiarazioni la cui compilazione è influenzata da condizioni soggettive e per le quali la precompilazione sarà alquanto difficile da proporre. Rimarrà, sempre e comunque, il problema dell’analisi di correttezza da parte dei contribuenti, considerato il numero elevatissimo di soggetti che si sono serviti, fino ad ora, dell’assistenza fiscale di un CAF, di un professionista abilitato o di un sostituto d’imposta. La questione non è di poco conto, in quanto, nel caso di modifica del modello 730 precompilato da parte del contribuente, che comporti una variazione d’imposta nella dichiarazione, questa è passibile di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate con possibili sanzioni e interessi nel caso in cui vengano riscontrati errori od omissioni. Il modello 730 sarebbe pertanto dovuto essere un punto di arrivo partendo dalla semplificazione di ciò che ruota intorno alla dichiarazione dei redditi e ai suoi adempimenti. Con la rivoluzione a senso unico che è in atto, il rischio che il castello di buone intenzioni crolli è molto più che una remota possibilità.
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