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Open Day alla Columbian Carbon: per capire cosa succede dentro alla "fabbrica del nerofumo"

San Martino di Trecate - A volte si riesce a capire più in iniziative come un Open Day di un'importante azienda, che in ore e ore di conferenze, dibattiti, riunioni e manifestazioni. E' il caso della Columbian Carbon, sorta a San Martino nel marzo del 1961, azienda leader nel mondo, di recente acquisita da un colosso indiano, nella produzione di Nero di Carbonio, ma per tutti coloro che abitano nel Novarese, soprattutto a Trecate e Cerano, conosciuta come "la fabbrica del nerofumo". Il fatto che soprattutto a Cerano negli ultimi giorni sia calata come una coltre di fuliggine scura su tutto il territorio ha messo sul banco degli imputati la stessa Columbian. L'Open Day, programmato da mesi, è quindi cascato "a fagiolo" e l'aver visto così tante autorità presenti ha reso merito al lavoro di trasparenza svolto dal direttore Giuseppe Zanotti Fragonara e da tutto lo staff.

Ma iniziamo il racconto di questa giornata speciale per i 78 dipendenti dell'azienda presente nel polo petrolchimico di San Martino di Trecate. Ore 10.30 si aprono i cancelli e il parterre è davvero degno d'un re. Ad accogliere gli ospiti, oltre a Zanotti Fragonara, c'è il presidente della Columbian Carbon Europa, il francese Eric Gregoire. Gli invitati presenti sono: il Prefetto Giuseppe Amelio, il presidente della Banca Popolare di Novara e della relativa Fondazione Franco Zanetta, il presidente dell'Associazione Industriali di Novara Fabio Ravanelli accompagnato dal direttore generale dell'Ain Aureliano Curini; quindi il sindaco di Trecate Enrico Ruggerone con gli assessori Antonella Marchi, Giancarlo Rosina e Daniela Villani; il consigliere provinciale Alessandro Albanese (Pdl), i consiglieri comunali di Trecate Francesca Costa, Barbara Leone, Isabella Puccio, Roberto Varisco, Andrea Crivelli, Giorgio Capoccia, Federico Binatti (di Trecate), Gaetano Quaglia e Franco Tambussi (unici presenti dal Consiglio comunale ceranese, in quanto sia il sindaco Gatti che la Giunta avrebbero declinato l'invito). Prima del giro illustrativo per l'azienda il presidente Gregoire con un italiano degno dell'Accademia dei Lincei ha parlato di una "società aperta alle prospettive internazionali, che in Europa sta puntando molto su tecnologia e formazione per un prodotto di altissima qualità. Crediamo e puntiamo molto nei nostri stabilimenti in Germania e nel Nord Italia, dove si forma personale molto preparato e dove abbiamo un piano d'investimento rilevante per modernizzarci sempre più per i prossimi 5 anni. Un esempio? La centrale elettrica interna che sfrutta il calore che produciamo e che potrà creare sino a 20 megawatt di energia elettrica, pari al fabbisogno di tutta Trecate. E poi continueremo ad investire su sicurezza e tutela ambientale".

Inizia quindi il tour in gruppi organizzati nell'azienda, anche grazie all'ausilio di un simpatico trenino. E si scoprono delle cose che crederesti banali e che invece necessitano di una tecnologia di assoluta avanguardia. Come ad esempio che la Columbian Carbon di San Martino copre il 73% del fabbisogno nazionale di nero di carbonio: un componente fondamentale nei pneumatici (tanto in quelli delle utilitarie, quanto in quelli di Formula 1); lo si trova anche nelle guarnizioni, nei trucchi, nei toner delle stampanti, addirittura nei bianchetti e nelle pellicole trasparenti per confezionare gli alimenti. E poi ecco la 'frase delle frasi', quella che volevi chiedere sin dall'inizio, ma che... non osavi fare in una ricorrenza così ben organizzata (mai fare il guastafeste... in casa d'altri): "In questi giorni - dice uno dei responsabili dell'azienda - abbiamo sentito molte inesattezze, su tutte quella che il nerofumo caduto su Cerano proverrebbe da noi. Credo sia impossibile, innanzitutto perché i nostri sistemi di controllo non hanno segnalato alcuna fuoriuscita; e poi noi produciamo nero di carbonio che è materiale secco, simile al residuato d'inchiostro che si trova nei toner esausti delle stampanti. Non è il caso degli ultimi giorni, quando invece il materiale era oleoso e simile a fuliggine". "Tempo fa - ha proseguito il presidente Gregoire - abbiamo avuto un problema ad un impianto e lì sì che eravamo stati noi; ma abbiamo fermato la produzione e sino a quando non abbiamo trovato e risolto il problema non siamo andati avanti. La nostra è un'azienda che viene costantemente monitorata dagli organi competenti (Arpa) ed ha tutti i certificati in regola, come quello di qualità Iso 9001". Il giro si conclude, dopo una visita ai forni che producono nero di carbonio sfiorando temperature prossime ai 2.000° ("d'estate fa molto caldo, ma d'inverno si sta bene" spiega un dipendente), con un gradito rinfresco. Al pomeriggio si ritroveranno tutti i dipendenti con le loro famiglie per una seconda parte di Open Day loro dedicata. Giusta la puntualizzazione dell'azienda, peccato per chi non c'era... in quanto gli assenti, a prescindere, hanno sempre torto.

Gianmaria Balboni