Trecate - (i.p.) In tutte le località, piccole o grandi che siano, ci sono luoghi che hanno fatto la storia del paese o città. Parliamo dei bar, anzi... dei Caffè, quegli esercizi nati intorno al XIX secolo ove la borghesia e la nobiltà del tempo si fermava per fumare un sigaro e sorseggiare un buon caffè, una cioccolata o un the e magari mangiare un gianduiotto o un cioccolatino. A Trecate dal 1876, esattamente 140 anni fa, nasceva nella centralissima piazza Cavour, sotto i portici di quello che sarebbe stato il Palazzo Municipale, il Caffè Sassi. L'Italia era da poco unita e la città dei Santi Cassiano e Clemente era poco più che un borgo agricolo. Quanti cambiamenti e quante novità da allora... Ma su una cosa il trecatese non transige di generazione in generazione: la tappa per la colazione o l'aperitivo al Sassi. Il Caffè è passato di mano dai Cerina a Mancin negli anni '80. E ora chi si prende la responsabilità di riaprirlo dopo qualche mese di lifting è una giovane, bella e soprattutto coraggiosa ragazza: Joelle Vignarelli.
L'appuntamento per il fatidico taglio del nastro si terrà alle 18 di domenica 10 luglio. Di fatto comincerà la storia 2.0 del Caffè Sassi in un ambiente che riesce a coniugare la storia e la tradizione del locale (all'interno c'è una splendida gigantografia di una foto in bianconero del locale risalente al 1921!) con un arredamento e un bancone davvero all'avanguardia. Ci sarà musica, ci saranno tanti ospiti e autorità e soprattutto ci sarà lei, la Trecate che conta e che ha tanta voglia di tornare a vivere in centro anche quando 'cala il sole'...
Il Sassi è aperto tutte le mattine dalle 7 in poi; è il posto ideale per colazioni, aperitivi, pranzi di lavoro, ricevimenti, importanti ricorrenze come battesimi, comunioni o cresime ed ha una particolarità su tutti: vi collaborano tanti giovani che hanno voglia di fare, di mettersi alla prova e di dimostrare che avere talento. Non dimentichiamoci che un bel locale rende più bello (e vivo) tutto il paese... Bentornato Sassi, ci sei mancato moltissimo.
Gianmaria Balboni