Magenta - Lo scorso 19 marzo, nella giornata mondiale di azione per il clima, si è tenuta online la cerimonia di sottoscrizione dell’accordo di collaborazione tra la Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano e quella dello Shouf, in Libano. Come ha dichiarato in occasione dei saluti di apertura la Presidente del Parco Lombardo della valle del Ticino Cristina Chiappa, “questa iniziativa rappresenta l’opportunità di avviare una proficua collaborazione tra due realtà territoriali che già tanto condividono, essendo responsabili della cura, valorizzazione e promozione di due delle più estese aree naturalistiche protette dei rispettivi ambiti continentali”.
La Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano - fondamentale corridoio ecologico tra Alpi ed Appennini e una delle più importanti zone umide d’Europa - è una delle 19 aree cui l’UNESCO in Italia ha tributato un riconoscimento di eccezionalità nell’ambito del programma “Man and Biosphere” (MAB) - riconoscimento che ne fa un laboratorio privilegiato ove sperimentare modelli virtuosi di convivenza uomo-natura. È una Riserva transregionale, che abbraccia territori piemontesi e lombardi e che li rappresenta all’interno del proprio Comitato esecutivo, organo che ne indirizza l’azione coordinando l’impegno dei quattro parchi che la compongono - definiti durante l’incontro le sue “quattro colonne”: il Parco Lombardo della Valle del Ticino, l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore, il Parco Regionale Campo dei Fiori e il Parco Nazionale della Val Grande.
La Riserva dello Shouf è a sua volta una delle più grandi aree protette del medio oriente e della sponda meridionale del Mediterraneo, e custodisce al suo interno circa il 30% dei rimanenti cedri monumentali del Libano, oltre ad un'importante area umida nella regione della Beqaa, residuo degli ampi laghi che anticamente ricoprivano la valle.
L'idea dell'accordo è nata a seguito della visita presso il nostro territorio tenutasi nel novembre 2019 da parte della delegazione libanese proveniente dallo Shouf nell'ambito dello "Study Tour to Italy", iniziativa di confronto e scambio di buone pratiche che ha coinvolto la nostra Riserva della Biosfera, il Parco Lombardo della Valle del Ticino e l'Istituto Oikos di Milano.
Le attività in cui si svilupperà la futura collaborazione sono tante e variegate, a partire dai numerosi punti di contatto tra le rispettive vocazioni identitarie, produttive ed economiche emerse nel corso dell’incontro. Tra queste, la Vicepresidente delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore Erika Vallera ne ha citate alcune significative, quali “la protezione della biodiversità, il potenziamento della capacità gestionale, le azioni formative e quelle relative all’agricoltura sostenibile. Fondamentale sarà poi l’attività di condivisione dei modelli di buone pratiche per il recupero e la diffusione degli ambienti umidi, le attività di educazione ambientale e quelle inerenti il coinvolgimento giovanile”.
Infine, come ha sottolineato il membro del Consiglio di Gestione del Parco Lombardo, delegato al MAB Giovanni Brogin, “se entrambe le nostre istituzioni sono nate per proteggere il nostro ambiente e i nostri paesaggi, allora parte fondamentale del nostro lavoro risiede nel trasmettere alle future generazioni i valori dell’appartenenza, della cura e del senso di responsabilità nei confronti del nostro territorio”.
Non a caso uno delle prime iniziative che seguirà alla firma di questo accordo sarà il progetto di educazione ambientale “Green Passport”, realizzato a cura dell’Istituto Oikos in collaborazione con il Parco Lombardo della valle del Ticino e che coinvolgerà 50 classi libanesi e 10 classi delle scuole secondarie di primo grado della provincia di Milano e Varese. Il progetto prevede l’approfondimento del ruolo delle aree protette nella conservazione della biodiversità, delle tradizioni e del loro valore come servizi ecosistemici, ma soprattutto ha l’obiettivo di far riflettere i ragazzi su come il mondo naturale non abbia confini e ognuno compia i propri piccoli fondamentali gesti per la tutela di una casa comune, in cui tutto è connesso e dove tutti abitiamo.
Durante l’evento, ampio spazio è stato dedicato alla conoscenza reciproca e alla presentazione delle rispettive realtà territoriali, con gli interventi del Direttore del Parco Lombardo della valle del Ticino Claudio De Paola che ha accompagnato al racconto degli elementi caratterizzanti il nostro territorio una presentazione ricca di immagini delle quattro aree protette della Riserva Ticino Val Grande Verbano, del moderatore e Direttore della Riserva Naturale dei Cedri dello Shouf Nizar Hari, del referente dell’Istituto Oikos Filippo Zibordi, che ha favorito e seguito l’accordo di collaborazione dai suoi albori, della titolare della sede AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) di Beirut Donatella Procesi, nel cui alveo progettuale si è sviluppata l’iniziativa di collaborazione.
All’evento ha preso parte una nutrita platea di importanti ospiti, tra i quali S.E. Nicoletta Bombardiere - Ambasciatrice italiana in Libano, S.E. Mira Daher - Ambasciatrice libanese in Italia, il prof. Pier Luigi Petrillo - Presidente del Comitato Tecnico Nazionale MAB italiano, il prof. Ghassan Jaradi - Segretario Generale del Comitato Nazionale MAB libanese, Elsa Sattout - Programme Specialist dell’UNESCO, Lara Samaha, del Ministero dell’Ambiente libanese e Ziad Samaha, dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN).
Come ha ricordato l’ambasciatrice Mira Daher, “i maestosi cedri del Libano simboleggiano la resilienza, l’immortalità, la forza e la capacità di elevarsi, qualità fondamentali cui ispirarsi in questo difficile momento storico, e l’aver scelto la Biosfera come strumento su cui lavorare è la prova del nostro impegno verso la ricostruzione dell’ecosistema secondo i principi della sostenibilità come enunciati anche nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.
In conclusione all’incontro, la nostra ambasciatrice Nicoletta Bombardiere ha sintetizzato gli auspici enunciati rammentando che “i nostri paesi condividono un’eredità mediterranea fatta di storia, di cultura ma soprattutto di bellezza: la bellezza che condividono i nostri territori, assieme alla fragilità e alla necessità di essere protetti; per questa ragione il comune interesse nel preservare questa ricca biodiversità, che costituisce la nostra eredità naturalistica oltre che culturale, non può che rappresentare la vera anima di questo accordo di partenariato - una partnership paritaria, volta a sviluppare un modello di scambio di esperienze e competenze, imparando gli uni dagli altri”.