Colazza - Al via una nuova fase di interventi di restauro per la chiesa di San Bernardo a Colazza; interventi promossi dalla parrocchia di Colazza, grazie al sostegno di Fondazione Comunità Novarese Onlus. La chiesa di San Bernardo è quel piccolo oratorio situato nell’omonima piazzetta nel centro storico del paese, all’incrocio tra la strada che porta alla parrocchiale, quella che proviene da Pisano e l’ultima che porta all’estremità orientale del paese.
Risalente al XIV secolo, la piccola chiesa è ora al centro di una nuova operazione di rilancio: “La chiesetta – spiega il parroco, don Maurizio Medina – da sempre il vero centro religioso e devozionale della comunità, è sempre stata interessata da importanti fenomeni di umidità di risalita, dovuti principalmente all’abbondante presenza di acque sorgive; caratteristica del paese di Colazza. Grazie a una prima fase di analisi dello stato di conservazione della chiesa, sono stati rilevati fenomeni di degrado alla base delle pareti perimetrali della navata, sulla pavimentazione in pietra, all’interno della sacrestia e sulle facciate esterne. Per questo si è reso necessario un nuovo intervento che riporti la chiesetta alla sua bellezza originaria, riconsegnandola alla comunità di Colazza che qui, tranne che in estate, vi celebra la messa domenicale”.
La nuova fase di restauro conservativo è resa possibile anche grazie al contributo di 24.000 euro della Fondazione Comunità Novarese onlus.
“La parrocchia di Colazza – commenta il Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus Cesare Ponti – ha, inizialmente, aperto un progetto ComunitAttiva presso FCN che non prevedeva l’intervento economico della Fondazione. Considerati i buoni risultati della raccolta fondi e la partecipazione di tanti, FCN ha, poi, scelto di sostenere concretamente, con un proprio contributo, questa seconda fase di lavori. La chiesa di San Bernardo, infatti, pur non essendo la parrocchiale del paese, raccoglie numerosi fedeli ma anche turisti e curiosi, confermandosi luogo di devozione, scambio e incontro per il paese e le zone limitrofe”.
I lavori dovrebbero concludersi entro novembre 2020 e prevedono una spesa complessiva di circa 50.000 euro (cui anche il Comune di Colazza ha contribuito con 3.000 euro).
Cinque le fasi previste per i lavori. Innanzitutto, i restauratori saranno impegnati in una verifica generale dello stato degli intonaci delle facciate, per poi effettuare un’accurata pulitura di tutti i supporti, con l’obiettivo di eliminare macchie e patine. Quindi, sottoporranno a verifica e pulitura cornici, modanature e apparati decorativi. La penultima fase riguarderà il tetto, con la verifica delle scossaline e delle lattonerie presenti e la loro conseguente risigillatura, per eliminare infiltrazioni. Infine, la tinteggiatura delle facciate, dopo le necessarie indagini stratigrafiche e la scelta delle coloriture in accordo con la soprintendenza. A questi interventi si aggiungerà inoltre il restauro conservativo dell’affresco nella lunetta sovrastante il portone centrale della facciata esterna della chiesa; una pittura muraria ottocentesca raffigurante san Bernardo e, attualmente, in pessimo stato. Dopo accurate indagini preliminari e una prima fase di pre-consolidamento, i restauratori si occuperanno di due diverse puliture dell’intonaco antico esistente e del suo ancoraggio. Asporteranno, quindi, tutti i componenti estranei al manufatto originale e stuccheranno le lacune materiche dell’intonaco pittorico, integrandole con pigmenti o terre colorate.
La storia - L’origine della chiesetta dovrebbe risalire al XIV secolo (il suo nucleo originario è di fattura tardo-romanica), ma la sua prima descrizione è riportata in un documento del 1590, che racconta i lavori promossi dagli stessi abitanti di Colazza con l’obiettivo di ampliarla. Caduto pressoché in stato di abbandono dalla fine del XIX secolo all’inizio del XX, l’oratorio fu poi risistemato dal parroco Luigi Ragazzoni. In particolare, vennero realizzati un nuovo pavimento, nuove vetrate e banchi, mentre nel 2000 fu infine rifatto il tetto.
San Bernardo di Mentone - La chiesa è intitolata a San Bernardo di Mentone (o San Bernardo d'Aosta), canonico e arcidiacono della cattedrale di Aosta nato intorno al 1020 in Alta Savoia, a Menthon-Saint-Bernard. Divenuto monaco agostiniano, fece costruire sul colle del Gran San Bernardo e sul colle dell’Alpe Graia al Piccolo San Bernardo due ospizi in cui venivano ricoverati i viandanti e i pellegrini in transito sulle Alpi, così come chi si smarriva tra i monti durante la notte o riportava ferite. Al loro interno, san Bernardo pose dei monaci che erano coadiuvati da una razza di cani addestrata per la ricerca dei dispersi: i cani San Bernardo. Aderendo alla riforma della chiesa, san Bernardo osteggiò i cattivi costumi e l’ignoranza del clero, l'abbandono dei fedeli e il commercio delle cose spirituali. Fu attivo predicatore in Val d'Aosta, nella zona di Pavia e nel novarese. Morì nel 1081 proprio durante un viaggio a Novara, dove fu sepolto.