Borgomanero - Per la terza volta in una settimana, l’assetto dell’Ospedale di Borgomanero cambia per poter permettere un’adeguata risposta all’emergenza che stiamo vivendo, in linea ed attuazione delle richieste provenienti dall’Unità di Crisi Regionale. La Direzione dell’ASL, al fine di dare contemporaneamente risposta all’emergenza COVID ed alle necessità urgenti a cui siamo abituati (fratture, distacchi di retina, ictus, infarti...), si è mossa lungo due direttrici principali:
Dal punto di vista strutturale: tutte le attività chirurgiche tradizionali, e la relativa attività operatoria, dedicate alla gestione delle urgenze NON COVID19 sono state riunite nella palazzina del Dipartimento Materno Infantile che adesso ospiterà, oltre alla Ginecologia, anche l’Urologia, l’Oculistica, la Chirurgia, l’ORL e la Traumatologia. Tutto questo, ovviamente, nel rispetto delle normative di sicurezza ed igienico-sanitarie in vigore. Questa operazione ha permesso di dedicare ai pazienti COVID19 ulteriori 24 posti letto per un totale complessivo di 81 riconvertiti.
Inoltre, lo spostamento dell’attività chirurgica delle urgenze non COVID19 presso il blocco operatorio Materno Infantile ha permesso di raddoppiare il numero dei posti letto in Terapia Intensiva, portandoli a 12 dedicati a COVID19 e 4 per patologie NON COVID presso l’UTIC per 16 posti letto totali. Diverso, e per certi comprensibili aspetti, ancora più complesso il capitolo che riguarda il personale.
Sono stati impiegati a servizio dell’attività sanitaria per il superamento dell’emergenza sia dirigenti medici sia operatori del ruolo sanitario e tecnico (OSS) afferenti a diverse Strutture Ospedaliere e Territoriali, in modo da far fronte con il loro contributo alle “nuove” necessità assistenziali, affiancandosi agli Operatori che già lavorano con questi pazienti così fragili e complessi. Tutto il personale, con grande disponibilità, ha garantito la copertura dei turni nei reparti dedicati ai pazienti COVID positivi nei giorni di sabato 21/03-domenica 22/03-lunedì 23/03.
Ma non basta… per continuare a supportare i Medici della Medicina Interna, del MECAU e della Rianimazione – intensamente impegnati sul campo da settimane e ai quali va il nostro grazie più sentito – è stato richiesto a ciascuno di “fare la propria parte”, verificando la situazione della propria struttura e dedicando quelle figure mediche che oggi hanno un carico di attività ridotto, essendo sospese le attività ordinarie, all’emergenza COVID 19 in Ospedale, coinvolgendo per primi coloro i quali sono specializzati in discipline affini o equipollenti, e, in caso di bisogno, tutti gli altri, senza distinzione di specializzazione o preparazione specifica. Per supportare tutto il personale in questo grande sforzo fisico ed emotivo, il Servizio di Psicologia ha attivato un servizio di consulenza psicologica attivo 6 ore al giorno. Inoltre, si è messo a disposizione per ulteriori 8 ore giornaliere esclusivamente a supporto del personale del DEA e della Rianimazione.