Share |

GDF NOVARA: LOTTA ALL’EVASIONE

COSTRUIVA RESIDENZE IN SVIZZERA MA NON VERSAVA LE TASSE IN ITALIA, NEI GUAI UN IMPRENDITORE NOVARESE

Borgomanero - Sono sempre più frequenti i casi in cui, al fine di ottenere un illecito e cospicuo risparmio di imposta, molte imprese italiane trasferiscono fittiziamente la propria residenza all’estero, usufruendo indebitamente di una tassazione più blanda. Il fenomeno è noto come esterovestizione. Per questo motivo, l’azione di controllo della Guardia di Finanza di Novara è fortemente orientata all’emersione di tali fenomeni fraudolenti, che generano una considerevole mancanza di introiti per le casse dell’Erario e la conseguente disparità di trattamento tra contribuenti, a parità di capacità contributiva. In questo contesto, la Compagnia di Borgomanero ha recentemente scoperto una società edile con sede nell’Alto Novarese, operativa in Svizzera nella costruzione di edifici residenziali, che, al fine di usufruire del regime fiscale elvetico più vantaggioso, aveva ivi costituito una società ad hoc, in modo da schermare al fisco italiano tutti gli utili prodotti.

Per rendere più difficoltosi i controlli, i responsabili avevano inoltre costituito alcune società satellite con sede nel novarese, creando di fatto un gruppo societario che operava in modo poco cristallino mediante una serie di operazioni infragruppo prive di valide ragioni economiche.

Durante le simultanee attività di verifica, i finanzieri hanno dimostrato come la società svizzera fosse solo un paravento e che tutta la gestione aziendale fosse di fatto svolta dalla casa madre novarese. 

Inoltre, l’attività ispettiva esperita nei riguardi dell’amministratore, si concludeva con la constatazione di compensi non documentati e non dichiarati, mentre i controlli fiscali svolti nei confronti delle altre società satellite permettevano la contestazione di violazioni in materia di lavoro per utilizzo illecito di manodopera.

Il risultato, frutto di accurate indagini, è stato un cospicuo recupero a tassazione di più di due milioni e mezzo di euro, per un solo anno di attività svolta all’estero, con la conseguenza ulteriore che il rappresentante legale è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Novara per evasione fiscale conseguente alla condotta di esterovestizione.