Borgomanero - Da anni metteva al servizio di un rinomato studio dentistico la sua esperienza e la sua professionalità, millantando qualifiche e abilitazioni mai conseguite. E’ quanto hanno appurato i militari della Compagnia di Borgomanero nel corso di una verifica fiscale condotta nei confronti di uno studio dentistico del borgomanerese. Il “falso dentista” dal 2004 forniva prestazioni odontoiatriche, anche grazie alla compiacenza del titolare del predetto studio. Lo stesso infatti, come confermato sia dai pazienti sia da dipendenti ed ex dipendenti, eseguiva con assiduità e sistematicitàprestazioni inerenti la cura di carie e piccole otturazioni, anche su minori, per le quali è previsto il conseguimento di uno specifico titolo di studio.
Durante l’accesso presso lo studio il “falso dentista”, sorretto dall’animo di chi sa di essere in difetto nei confronti della Legge, si sottraeva, consapevolmente, al controllo delle Fiamme Gialle giunte “in loco” e, fermato dai militari in procinto di allontanarsi, lasciando incompiuto “il lavoro” che stava svolgendo, si giustificava dicendo di essere impiegato presso lo studio con funzione di “factotum”. Peccato che a dargli torto sono state le plurime e incontrovertibili dichiarazioni di pazienti, dipendenti ed ex dipendenti che hanno confermato non solo l’esecuzione di prestazioni non confacenti al suo status di igienista dentale e di odontotecnico, ma hanno dichiarato, senza alcuna riserva, la compiacenza del titolare dello studio.
Da tempo infatti il reale professionista, titolare dello studio, si avvaleva della manualità dell’igienista per svolgere le piccole prestazioni, specie nei riguardi dei minori, a danno ovviamente dei pazienti che, inconsapevolmente, venivano curati da chi vantava solo esperienza ma non certo professionalità.
Il “falso dentista” ed il titolare dello studio sono stati deferiti alla Autorità Giudiziaria competente per i reati di cui all’art. 348 c.p.(Abusivo esercizio di una professione) e all’art. 110 c.p. (Pena per coloro che concorrono nel reato). Alle condotte illecite di questi si unisce il “silenzio” di una dipendente che “cadendo in contraddizione” è stata segnalata alla competente Procura della Repubblica per l’ipotesi di reato di “favoreggiamento personale”.
La Procura della Repubblica presso il tribunale di Novara ha immediatamente disposto, su convalida del GIP, il sequestro dei locali e dell’attrezzatura in uso allo studio, al fine di evitare il protrarsi e, perché no, l’aggravarsi della condotta illecita messa in atto da entrambi.
“Scongiurato il pericolo– commenta il Col.t. SFP Angelo Russo, Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle – che potesse essere cagionato un danno irreparabile sugli ignari pazienti. Per fortuna, l’intervento dei militari ha consentito l’interruzione della condotta illecita che rischiava di compromettere, anche se mai accaduto nel corso degli anni, la salute di chi affetto da un male, si rivolgeva alle cure di un professionista, che in realtà si è poi rivelato un “falso dentista” e pagava costosamente la prestazione al compiacente titolare dello studio”.