I Lions per suor Erminia e la sua missione in Zambia

Borgomanero - Un lettino da ginecologia per evitare la morte delle future madri. Lions Club Borgomanero Host e Comitato Pro Zambia di Santo Stefano, hanno consegnato, nella serata di venerdì 9 giugno sotto il tendone della Comunità di San Bernardo, un assegno per rendere possibile questo sogno di Suor Erminia Ferrario. La religiosa, ospite della Comunità di San Bernardo, dirige l’ ospedale  “MtendereMission Hospital” di Chirondo nel sud dello Zambia al confine con lo Zimbabwe. Milanese di origini, laureata in medicina con specializzazione in oncologia, è diventata Suora della Carità un anno prima della laurea. La missione l’ha scelta perché <<ero contenta che la mia vita appartenesse a Dio, prendendomi cura degli altri>>. Nel suo intervento ha spiegato la difficile situazione che l’Africa e in particolare lo Zambia vive. Da sette anni vive nel continente nero e da 4 è responsabile dell’Ospedale. Un ospedale con 140 posti letto, più di 10 mila ricoveri, 50 mila accessi e 30 mila visite a donne in stato interessante e bambini. In questa struttura lavorano 200 persone, tra cui 4 medici e 80 infermieri. Tra i bambini ci sono casi di malaria, diarrea mentre gli adulti soffrono di ipertensione e HIV. I parti all’anno sono circa 2000 in più si devono contare gli attacchi degli animali agli esseri umani: questi provocano gravi ferite. Accanto all’ospedale sorge un orfanatrofio con 80 bambine. <<Viviamo di donazioni – ha spiegato Suor Erminia – l’ospedale è nato con spirito missionario e per porre al centro l’ammalato povero; inoltre noi vogliamo valorizzare, in una società come quella dello Zambia, il ruolo della donna nei punti chiave. Per questo abbiamo una donna amministratrice>>. Il lettino donato dal Lions Host e dal Gruppo Pro Zambia, serve per aiutare le donne durante il travaglio del parto (nello scorso anno ne sono morte 10 per una serie di cause) e per attuare corsi per ostetriche. Suor Erminia è approdata a Santo Stefano grazie alla conoscenza dei coniugi Garbaccio e di Geo Francesco Cerutti.