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Idea emporio sociale a Borgomanero

Borgomanero - Idea “emporio sociale” a Borgomanero. Qualche giorno fa alcuni componenti della rete “Non di solo pane” e della Caritas cittadina si sono recati a Parma e a Modena per raccogliere informazioni sul campo “da chi ha già sperimentato questo progetto: abbiamo ricevuto un grande aiuto e un grande stimolo”, così dice il presidente di “Compagni di volo” onlus Sergio Vercelli. Nella visita alle realtà emiliane impegnate sui fronti della promozione sociale e della lotta alle povertà e agli sprechi, era accompagnato da sua moglie Elisabetta Sella, dall'assessore all'assistenza Maria Emilia Borgna, e da Bruna Baldone, Anna Barone, Debora Giromini, Maria Rosa Moia ed Elena Sarain.

Innanzitutto sono andati alla scoperta della cooperativa sociale Eumeo che, oltre ad occuparsi di raccolta dei rifiuti e pulizia degli spazi verdi, ha intrapreso la strada del social market. Spiega Vercelli: “Recupera dai supermercati della zona il fresco che andrebbe al macero per distribuirlo alle varie associazioni presenti sul territorio: ciò ha permesso l'assunzione di un nuovo dipendente. Tra l'altro, l'iniziativa si autofinanzia; la governance però è nelle mani della Provincia”. Fra i sodalizi che ne beneficiano, ci sono la mensa dei poveri della diocesi di Parma e l'Emporio Sociale di Parma. “Quest'ultimo, in particolare, ci è apparso - continua - di forte interesse in quanto vorremmo replicare a Borgomanero il medesimo servizio. Un vero e proprio supermercato dove al posto dei prezzi ci sono dei punti e dove la clientela viene accolta dall'associazione in partenariato con i servizi sociali. Ogni utente possiede una tessera con i punti che vengono scalati alla cassa. Quindi un modo dignitoso e di responsabilità per chi fa fatica ad acquistare prodotti d'immediata necessità”.  L'Emporio Sociale, inoltre, offre diversi servizi di prima assistenza nonchè un baby parking all'entrata del supermarket. “Secondo il responsabile - puntualizza - i principali punti di forza di questa esperienza sono il riuscire a fare rete con il territorio visto che le risorse scarseggiano e i bisogni aumentano, e l'importanza dei volontari”. La pensano così anche a  Portobello, un progetto nato dalla collaborazione di 23 realtà di Modena e con il supporto finanziario del Centro servizio volontariato. “Qui non esiste - conclude - un'accoglienza interna come all'emporio, ma ci si affida ai servizi sociali. I clienti usano direttamente la tessera sanitaria, grazie ovviamente a un software creato appositamente che associa i codici fiscali ai punti destinati alle singole persone a cui, poi, viene chiesto di fare volontariato o direttamente nel supermercato o nelle associazioni coinvolte nell'iniziativa”.