Borgomanero - Intervista a dott. Giovanni Ruspa Direttore Dipartimento Materno Infantile e Ostetricia Gineocoloia, dott. Oscar Nis Haitink Direttore Pediatria Neonatologia, dott.ssa Renata Brigatti Direttore Neuropsichiatria Infantile, dott. Giorgio Pretti Responsabile Consultori
Come ha influito l’emergenza Covid-19 sull’attività del Dipartimento Materno Infantile e in particolare sull’assistenza alle partorienti? In questo periodo abbiamo dovuto affrontare non poche difficoltà per far fronte all’emergenza COVID-19.Nel periodo dell’emergenza coronavirus, tutte le strutture afferenti al Dipartimento Materno Infantile si sono adoperate per mantenere al massimo gli standard di efficienza e di sicurezza per mamme, neonati, bambini e adolescenti. La Struttura di ginecologia è stata adibita a “degenza chirurgica” e la sospensione dell’attività del blocco operatorio dell’Ospedale, ha determinato il trasferimento dell’attività chirurgica non differibile (chirurgia oncologica e d’urgenza) nelle sale operatorie di Ostetricia-Ginecologia. I Reparti di Ostetricia-Ginecologia e di Pediatria hanno dovuto poi adeguare l’attività di ricovero, di pronto soccorso e ambulatoriale alla nuova situazione di emergenza, creando percorsi di accesso e aree di degenza pediatrica e ostetrico-ginecologica separate per i pazienti positivi o sospetti tali, per garantire alle partorienti e ai neonati la massima protezione da potenziali fonti di contagio. Nonostante le difficoltà abbiamo cercato, grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti gli operatori, di mantenere e, crediamo di esserci riusciti, un elevato standard di qualità nell’assistenza alle mamme e ai neonati. Abbiamo mantenuto inalterati i bilanci di salute e il monitoraggio della gravidanza previsti dal percorso nascita, mantenendo percorsi rigorosamente separati tra le pazienti positive (o anche solo sospette) e quelle negative, consentendo la presenza dei papà in sala parto, lasciato alla mamma la massima libertà scelta sulle modalità del parto (con la sola sospensione del parto in acqua) e proseguito con regolarità anche la donazione dei cordoni ombelicali. Per i neonati abbiamo mantenuto gli elevati standard di assistenza, proseguendo con la pratica del contatto “pelle a pelle” alla nascita, il rooming-in senza limitazioni di accesso per i papà e il supporto all’allattamento al seno. Particolarmente importante e apprezzata dalle famiglie, in ragione delle difficoltà di accesso dei neonati e delle mamme agli ambulatori medici territoriali nella fase iniziale del lock-down, è stata poi la prosecuzione senza sosta dei controlli post-dimissione delle mamme e dei neonati e dell’attività clinica e di diagnostica ecografica di follow-up del neonato patologico.
E sul territorio? Anche l'assistenza territoriale del Dipartimento ha necessariamente dovuto fare i conti con le nuove disposizioni legate all’emergenza coronavirus. Sono stati mantenuti attivi i fondamenti del percorso nascita aziendale, come ad esempio il monitoraggio della gravidanza fisiologica, l’attività di sostegno mamma-bambino, le visite ginecologiche e pediatriche non differibili e il sostegno alle donne a rischio di depressione post-partum. Una importante parte dell’attività territoriale come i corsi di accompagnamento alla nascita e gli incontri di sostegno post-partum sono invece proseguite in modalità di counselling telefonico o “on line” .
Ci sono stati in questo periodo anche degli aspetti positivi nell’attività del Dipartimento? Anche la S.C. di Neuropsichiatria Infantile ha trasformato l’abituale modalità di assistenza: è stata garantita l’assistenza presso gli ambulatori dell’ospedale e del territorio per le situazioni più urgenti, favorendo il più possibile la modalità telefonica o on-line per le situazioni di minore gravità, a costante tutela dei bambini e degli adolescenti “fragili” e delle loro famiglie. E’ stato preparato e inviato materiale utile al proseguimento del percorso riabilitativo in modalità casalinga (schede, storie sociali, immagini, quaderni di comunicazione), offrendo sostegno nell’utilizzo di tale materiale; si sono attivate videoconferenze con insegnanti e operatori esterni e formazione online con alcune direzioni didattiche. Sono stati, inoltre, attivati sportelli di ascolto giornalieri per accogliere e supportare le numerose situazioni di disagio psicologico dei singoli o delle famiglie conseguenti all’improvviso isolamento sociale nate a seguito della chiusura delle scuole e delle attività para-scolastiche. Si, possiamo ritenerci soddisfatti per il fatto che, nonostante il calo della natalità registrato negli ultimi anni, abbiamo avuto durante il periodo di emergenza dal 28 febbraio al 4 maggio, un buon incremento delle nascite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con 147 parti e soprattutto un numero significativo di partorienti (26%) provenienti dalle ASL limitrofe di Vercelli e VCO e dalla Lombardia. Sembra insomma che la cicogna abbia continuato a volare indisturbata nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia. Più realisticamente possiamo pensare che la popolazione abbia identificato il Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale di Borgomanero come struttura “a misura di donna e bambino”, sempre attento alle esigenze delle partorienti e dei neonati e capace di riorganizzarsi per far fronte all’emergenza mantenendo inalterato quegli aspetti di efficienza ma anche di umanità che sono indispensabili nell’assistenza della donna e dei bambini di qualunque età. Va infine sottolineato a tale proposito che ad oggi non abbiamo segnalazioni di avvenuto contagio per il coronavirus correlabili alla degenza ospedaliera o ai controlli ambulatoriali post-dimissione nelle mamme e nei neonati ricoverati in questo periodo di emergenza; ciò a dimostrazione dell’efficacia del lavoro di riorganizzazione degli spazi e dei percorsi predisposti dagli operatori del Dipartimento Materno Infantile supportati dalla preziosa collaborazione della Direzione Medica dell’Ospedale.