Borgomanero - Anche se ufficialmente esercitava l’attività di agriturismo, di fatto operava come un vero e proprio ristorante organizzato in forma di impresa. E’ quanto è emerso nel corso di un’articolata verifica fiscale condotta dai finanzieri della Compagnia di Borgomanero nei confronti di un rinomato “agriturismo” dell’Alto Novarese. Mesi di indagine per smascherare un’ azienda che avrebbe dovuto fornire, attraverso la sua attivita’, ricezione ed ospitalità garantendo costantemente il rapporto di connessione e complementarietà con l’attività di coltivazione del fondo o allevamento di bestiame, che doveva comunque rimanere principale, ed al contrario era dedita esclusivamente alla ristorazione organizzata in forma imprenditoriale.
Le Fiamme Gialle nel corso dell’ispezione hanno riscontrato numerose incongruenze e anomalie in contrasto alla vigente normativa che regola lo specifico settore; in particolare è stato scoperto il totale inutilizzo delle camere da letto e degli ambienti essenziali e funzionali per una corretta attività agrituristica, nonché un numero decisamente superiore di coperti rispetto a quelli previsti dalla specifica normativa.
Unico elemento confacente all’attività agrituristica era quello del regime fiscale agevolato previsto per questa particolare attività. In altre parole, il titolare dell’impresa, sin dai primi anni del 2000, avvalendosi indebitamente delle agevolazioni fiscali previste per lo specifico settore, ha abbattuto del 75% i ricavi conseguiti e del 50% l’I.v.a. dovuta all’Erario .
I risultati parlano da soli; l’impresa dell’Alto Novarese, oltre a perdere lo “status” di attività agrituristica, è stata segnalata ai competenti Uffici Finanziari per aver sottratto al Fisco circa 900 mila euro di ricavi e oltre 80 mila euro di I.v.a., nonché gli è stata contestata la mancata emissione di circa 600 ricevute fiscali.
Le Fiamme Gialle hanno anche appurato irregolarità in materia di “sommerso da lavoro” ed anche in questo caso “l’incauto” imprenditore è stato segnalato ai competenti Uffici per l’impiego di personale “in nero”, nell’ordine delle 24 unità, per gli anni dal 2010 al 2012.
“Un risultato brillante– commenta il Col.t. SFP Angelo Russo, Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle –ottenuto in un settore in via di sviluppo e che, pur offrendo delle agevolazioni agli imprenditori agricoli, impone a questi sacrifici, limitazioni e costi da sostenere. Il nostro operato vuole essere una forma di garanzia e tutela per tutti quegli imprenditori che quotidianamente danno lustro alla loro azienda onorando i prodotti da questa derivati. L’azione delle Fiamme Gialle è tesa dunque a contrastare l’atteggiamento di tutti quelli che aggirando la normativa ne riconoscono solo i benefici tralasciandone gli oneri”.