Share |

PRESENTATO IL PROGETTO DELLA COMUNITÀ MAMMA-BAMBINO

Borgomanero - Via della Repubblica a Borgomanero, non lontano dalla sede della Croce Rossa: è lì, in frazione Santa Croce, nella parte nord della città, che diventerà realtà la “Comunità Mamma-Bambino” dell'associazione Mamre. È stata presentata nella tarda mattinata di sabato a casa “Piccolo Bartolomeo”. «Sono ormai 18 anni - ha spiegato il presidente di Mamre Mario Metti - che svolgiamo attività di accoglienza, e adesso è giunto il momento d'intraprendere un nuovo cammino anche perchè rispetto al passato le necessità sono cambiate. Una volta la priorità era aiutare le ragazze madri abbandonate dal fidanzato e cacciate dalle loro famiglie, e invece adesso alla nostra porta bussano soprattutto donne vittime di violenza, spesso subita fra le mura domestiche». L'ultimo caso è dei giorni scorsi. Metti ha chiesto il sostegno di tutti: «Innanzitutto voglio ringraziare il designer Marco Preti e l'ingegner Carlo Quirico che, gratuitamente, hanno realizzato il progetto della nuova struttura. Ci sono tanti modi per darci una mano: da un contributo in denaro alla scelta di Mamre per il 5 per mille della dichiarazione dei redditi che alle persone non costa assolutamente nulla, sino al dono delle proprie competenze. Ma il regalo più grande è venirci a trovare».

Attualmente Mamre ospita una trentina fra donne in difficoltà e i loro bambini. E da quando l'allora vescovo di Novara Renato Corti inaugurò casa “Piccolo Bartolomeo” a oggi è stata superata quota trecento. Quirico ha chiarito che in questi ultimi mesi sono stati valutati i pregi e i difetti di due terreni sino a quando è stato individuato quello dove sorgerà il complesso. «Adesso - ha puntualizzato - stiamo valutando una serie di preventivi e penso che entro la fine dell'anno i lavori potranno partire». L'edificio avrà una superficie di 350 metri quadrati tutti concentrati su un unico piano. «Sarà costruito - ha evidenziato Preti - in mezzo al verde ed esternamente i muri saranno rivestiti in legno. L'obiettivo è anche dare un senso di protezione alle ospiti. Previsto anche un patio ricco di luce dove i bambini potranno passare il loro tempo tenuti sotto controllo, attraverso una vetrata, da madri ed educatrici. Poi ci saranno una cucina, un soggiorno, una sala da pranzo, degli uffici, uno spazio giochi e uno per la psicomotricità, e sette camere dove troveranno posto altrettante mamme e i loro figli». Lo stabile sarà circondato da un'area dove verranno coltivate piante officinali e frutta e verdura. «Una prima opportunità lavorativa - ha affermato ancora Metti - per le ospiti, un primo passo verso il reinserimento nella società».

Casa “Piccolo Bartolomeo” non chiuderà. In futuro, quando sarà stata completata la “Comunità Mamma-Bambino”, sarà utilizzata per l'accoglienza «di persone con bassa problematicità» (parole ancora di Metti). Così come continuerà a essere attivo il laboratorio “Il prato della speranza rinata” dove vedono la luce piccoli manufatti e bomboniere. Intanto pochi mesi fa Mamre, insieme al Vicariato, ad alcune Parrocchie e ad altre associazioni del territorio, ha aperto, in via Matteotti a Borgomanero, un appartamento dove vivono sette uomini (cinque italiani, uno di nazionalità ghanese e un senegalese) senza dimora. «Alcuni di loro - ha concluso - dormivano in auto, altri in un garage, altri ancora in un capannone abbandonato. Il verbo più importante è “accorgersi”: accorgersi degli altri, dei fratelli che soffrono anche accanto a noi».