Borgomanero - Una complessa attività è stata eseguita dalle Fiamme Gialle di Borgomanero a contrasto delle forme di abusivismo sanitario ed a tutela innanzitutto di coloro che esercitano la professione di odontoiatra onestamente, operando nel pieno rispetto delle regole igienico-sanitarie e nel corretto adempimento degli obblighi tributari, ma anche per la salvaguardia del benessere e della salute dei cittadini fruitori dei servizi. Cosi, dopo reiterati appostamenti, i finanzieri della Compagnia di Borgomanero, hanno scoperto, uno studio medico odontoiatrico abusivo poiché sprovvisto delle autorizzazioni prescritte dalle leggi in materia. Lo stesso veniva gestito da padre e figlio, entrambi privi dei requisiti professionali nonché dei titoli accademici necessari per svolgere la specifica attività. Immediatamente è scattata la perquisizione dei locali, completamente attrezzati e dotati di strumenti specifici per lo svolgimento della professione odontoiatrica, i quali, su Decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Novara, sono stati sottoposti a Sequestro Preventivo.
Dalla disamina della documentazione acquisita, dalla decodificazione di appunti annotati su agende, relativi alle varie prestazioni da eseguire, ed in particolare dallo screening dei files contenuti nei pc, i militari hanno individuato più di 80 clienti, i quali hanno confermato che entrambi, in totale disprezzo della dovuta professionalità, si cimentavano, oltre ai semplici controlli, anche in quelli più complessi ed invasivi, che necessitano di specifiche ed approfondite conoscenze mediche, quali la fissazione di protesi dentali e capsule, devitalizzazioni, estrazioni ed anestesie locali. La predetta attività ha altresì consentito di far emergere anche il coinvolgimento di un odontoiatra il quale favoriva l’attività illecita attraverso l’emissione di propri documenti fiscali.
L’abusivo esercizio della professione ha consentito ai falsi dentisti di incassare cospicue somme di denaro abilmente scovate dai militari operanti per mezzo di articolate indagini bancarie ed ha creato anche qualche danno non da poco ad alcuni pazienti che ora potrebbero richiedere il risarcimento dei danni.
La Guardia di Finanza conclude evidenziando che il servizio svolto, mirava sia a reprimere la condotta illecita degli indagati che alla tutela della salute e del benessere dei cittadini. Proprio quest’ultimo aspetto è stato determinante nei confronti degli ignari pazienti coinvolti, i quali se in un primo momento manifestavano una certa diffidenza, data dal coinvolgimento della sfera personale, nel fornire informazioni sulle prestazioni ricevute, hanno poi collaborato pienamente apprezzando vivamente il valore sociale dell’operazione.