Borgomanero - Quando la diagnosi di tumore irrompe nella vita di una persona, provoca una serie di modificazioni non solo fisiche ma anche psicologiche molto importanti che possono gravare pesantemente anche sulla sfera sessuale, determinando un ulteriore peggioramento della qualità di vita. A seguito della diagnosi, si ha, infatti, subito uno stato d’ansia legato alla minaccia che la malattia rappresenta per la propria vita ma, una volta trovato il percorso di cura, il paziente vuole tornare alla sua normalità, riprendere in mano la propria vita e anche la sessualità torna ad avere un ruolo importante. Spesso, però, restano, a seguito della diagnosi e delle terapie correlate al cancro, cicatrici fisiche e psicologiche che non consentono una vita sessuale serena. I disturbi della sfera sessuale correlati al cancro possono sì dipendere dalla malattia o dalle cure che si stanno effettuando ma spesso sono da correlare a cause psicologiche: la paura di non piacere, di provare dolore, di aver perso un aspetto funzionale fondamentale per la propria esistenza, la modificazione della propria immagine, il senso di colpa nel provare piacere nonostante il tumore. Per questo è importante capire cosa si cela dietro queste problematiche e trovare una soluzione per ritrovare serenità e qualità di vita. Da qui nasce il progetto “Sessualità e cancro” promosso dall’Associazione Mimosa – Amici del DH Oncologico - ODV e sostenuto da Fondazione Comunità Novarese onlus (con un contributo di 9.600 euro su un costo complessivo di progetto di 16.000 euro). Il progetto nasce per sensibilizzare gli operatori sanitari al rilevamento delle problematiche sessuali e per offrire alle pazienti un Ambulatorio dedicato dove trovare personale specializzato in Sessuologia Clinica. L’accesso all’Ambulatorio sarà completamente gratuito per le pazienti che ne faranno richiesta e per il loro partner. Il progetto prevede la realizzazione di materiale informativo per i pazienti e le pazienti, la diffusione del materiale all’interno della Struttura di Oncologia del PO di Borgomanero e tramite il sito dell’Associazione, l’organizzazione di un corso di formazione per il personale sanitario e i volontari e l’attivazione dell’Ambulatorio dedicato.
“Ci siamo resi conto che l’argomento della sessualità nei pazienti oncologici – spiega la Dott.ssa Incoronata Romaniello, Presidente dell’Associazione Mimosa – non viene trattato abbastanza dagli operatori sanitari. Questa tendenza potrebbe essere correlata al fatto che gli operatori, con i pazienti oncologici, si concentrino maggiormente sugli aspetti legati alla sopravvivenza e alle risposte della terapia, mettendo quindi in secondo piano la parte relativa alla sfera sessuale. Ma forse anche perché gli operatori sanitari non hanno una specifica preparazione a riguardo, non sanno come comunicare certe informazioni o provano imbarazzo rispetto ad un argomento così delicato. Va considerato, però, che la vita sessuale è parte integrante della qualità della vita di un paziente e, quindi, fondamentale nella relazione di cura”.
Punto cruciale sul tema delle disfunzioni della sfera sessuale dopo una malattia oncologica è il distinguere il sintomo dalla problematica/causa. Ciascun paziente è diverso dagli altri e ogni sintomo può nascondere dietro di sé un mondo di problematiche davvero variegato che necessita di una valutazione approfondita delle cause fisiche e/o psicologiche che causano la disfunzione. Capire quale è il problema permette, quindi, di trovare una soluzione personalizzata.
La sfera della sessualità è già di per sé estremante complessa presentando una componente cognitiva, una corporea ed una emotiva. La malattia può impattare su ciascuno di questi tre fattori determinando l’interruzione della risposta sessuale. Pensieri distraenti, dolore fisico, dolore emotivo, relazione con il partner, senso di vergogna possono influenzare in modo deleterio.
La sessualità si attiva solo in situazioni di sicurezza per la persona e pertanto la malattia oncologica, come momento di incertezza totale, può ledere i meccanismi che stanno alla base della vita sessuale.
Dopo la diagnosi e l’avvio dei trattamenti specifici per la malattia la maggior parte dei pazienti vuole riprendere una vita sessuale regolare. Tempi e modi per la riattivazione dell’attività sessuale cambiano da individuo a individuo. Se i problemi sessuali correlati alla fase di diagnosi di tumore sono temporanei, resta spesso la difficoltà correlata agli effetti permanenti dei trattamenti eseguiti.
È importante darsi tempo condividendo anche le difficoltà con il partner.
“Crediamo – spiega il Dott. Cesare Ponti, Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus – nell’individuo come totalità e nella necessità di prendersi cura del singolo in tutti i suoi aspetti. Diventa, quindi, importante avere a disposizione specialisti che possano analizzare questo tipo di problematiche attraverso un modello di presa in carico multidisciplinare. La Fondazione ha scelto di sostenere il progetto perché assolutamente innovativo, considerando che questa problematica è ancora poco trattata a livello nazionale ed esistono pochissimi centri che se ne occupano. In più, il servizio offerto sarà a livello totalmente gratuito a differenza di altre iniziative proposte da istituti di riferimento a pagamento”.
“L’Ambulatorio di Sessuologia Integrata – chiude la Dott.ssa Romaniello – si propone di dar vita a una realtà solida, utile e moderna grazie alla presenza di un ginecologo e uno psicologo specializzati in Sessuologia Clinica. Il desiderio dell’Associazione Mimosa è quello di offrire in modo gratuito supporto ai pazienti e alle loro famiglie; per questo siamo molto felici che la Fondazione Comunità Novarese onlus abbia compreso l’importanza di questo servizio e abbia voluto sostenerlo”.
L’Ambulatorio di sessuologia integrato si terrà il primo lunedì del mese in via Caneto 56 a Borgomanero.
Per la prenotazione è necessario inviare una mail all’ indirizzo incoronata.romaniello@asl.novara.it segnalando nome, cognome, numero di telefono e nome dell’oncologo di riferimento. La risposta conterrà giorno e ora dell’appuntamento e il materiale necessario per la visita: questionario dei sintomi, consenso e modello privacy che dovranno essere compilati e consegnati alla prima visita presso l’Ambulatorio.
Le date attualmente programmate sono: 2 novembre e 7 dicembre 2020, 11 gennaio e 1 febbraio 2021.
Presso il DH Oncologico di Borgomanero si può trovare, gratuitamente, il libretto informativo dal titolo “Sessualità e cancro” che può essere scaricato anche dal sito www.associazionemimosa.it.
Chiunque può sostenere il progetto attraverso una donazione.
Questi sono gli strumenti:
conto corrente n. 18205146 intestato a Fondazione Comunità Novarese onlus
indicando nella causale “Sessualità e cancro”
codice IBAN IT63 T0760110100000018205146
a favore della Fondazione Comunità Novarese onlus
indicando nella causale “Sessualità e cancro”
all’indirizzo mail donare@fondazionenovarese.it
indicando nella causale “Sessualità e cancro”