Novara - All’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, l’équipe guidata dal prof. Giuseppe Patti, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia e del Dipartimento Toraco-Cardiovascolare, ha effettuato per la prima volta in Piemonte una procedura di sostituzione via catetere della valvola tricuspide. La paziente è stata trattata con successo ed è ora in ottime condizioni di salute, e verrà dimessa entro pochi giorni. Una notizia straordinaria per i pazienti con insufficienza tricuspidale, che rappresenta una grave disfunzione valvolare cardiaca. Tali pazienti, pur avendo una malattia invalidante ed ad alto rischio di mortalità, fino ad ora, se non vi era indicazione all’intervento chirurgico, non potevano ricevere cure adeguate, motivo per il quale la tricuspide è anche chiamata “la valvola dimenticata”. «Finalmente adesso siamo in grado di trattare con una tecnica minimamente invasiva ed in modo efficace anche le malattie della valvola tricuspide, senza dover sottoporre i pazienti all’intervento a cuore aperto, vale a dire senza aprire il torace e senza fermare il cuore - afferma il prof. Patti - I risultati sono sorprendenti: l’impianto della protesi azzera infatti completamente la disfunzione valvolare. Va ricordato che i pazienti con insufficienza tricuspidale severa, oltre a soffrire di sintomi e segni debilitanti, come mancanza di fiato, edemi e gonfiori diffusi, nonché di complicanze epatiche e renali, sono spesso costretti a frequenti ricoveri ospedalieri per scompenso cardiaco».
«La valvola tricuspide è complessa da trattare per la sua anatomia e per la posizione che risulta di difficile accesso nel cuore - sottolinea ancora il prof. Patti - Il sistema di sostituzione valvolare attraverso un catetere impiantato presso l’Aou di Novara è stato progettato per superare queste problematiche. Il sistema, utilizzato per la prima volta in Piemonte, è composto da una struttura in nitinolo (un metallo elastico autoespandibile), da una fascia in tessuto e da lembi di tessuto pericardico animale, equivalente a quello delle tradizionali protesi valvolari cardiache. Viene impiantata inserendo un catetere nella vena femorale, attraverso la quale si avanza la protesi fino al cuore. Il rilascio è guidato dall’ecografia e la protesi si aggancia all’anello valvolare, azzerando il rigurgito, ripristinando la normale funzione della valvola tricuspide».
Uno studio internazionale, che ha reclutato 150 pazienti, ha valutato la sicurezza e l'efficacia del sistema in combinazione con la miglior terapia farmacologica disponibile, rispetto al solo trattamento farmacologico. I dati dimostrano che, nei primi 150 pazienti trattati, tutti con insufficienza tricuspidale severa, il sistema ha permesso la sostituzione della valvola con successo nel 95.8% dei casi, mettendo in evidenza la superiorità di questa protesi rispetto alla sola terapia farmacologica.
L’esecuzione della procedura, pur a bassa invasività per il paziente, ha richiesto la collaborazione di una equipe di professionisti altamente qualificati selezionati per la propria competenza dal prof. Patti che ha ottenuto la certificazione per l’esecuzione dell’intervento.
«Per la riuscita dell’operazione devo ringraziare la straordinaria equipe, in particolare il dott. Marco Mennuni, le dott.sse Anna Degiovanni e Simona De Vecchi, nonché l’anestesista dott.ssa Benedetta Barberi e tutto il personale Infermieristico e tecnico, che hanno tutti insieme collaborato per il raggiungimento di questo straordinario risultato» conclude il prof. Patti.
Il Piemonte, con l’intervento eseguito presso l’AOU di Novara, è tra le primissime Regioni italiane, insieme soltanto alla Lombardia ed al Veneto, ad aver implementato l’introduzione della protesi valvolare tricuspidalica per via trans-catetere.
«La nostra Cardiologia si conferma un’eccellenza nel territorio Nazionale continuamente impegnata nel miglioramento della qualità dell’assistenza offerta ai nostri pazienti attraverso lo studio e la ricerca delle più efficaci ed efficienti risposte di diagnosi e cura» commenta il direttore generale dell’Aou di Novara, il dott. Gianfranco Zulian.