Share |

50enne marocchina diventa violenta per assicurarsi la refurtiva

Intanto è stato emesso un foglio di via per due persone di nazionalità rumena

Novara - Nel pomeriggio di ieri martedì 6 dicembre gli agenti della Volante sono intervenuti presso un negozio di abbigliamento di Novara, dove veniva segnalato che una donna aveva trafugato diversi capi d’abbigliamento, danneggiandone i dispositivi antitaccheggio e, al fine di assicurarsi la fuga, aveva poi aggredito violentemente l’addetto alla sicurezza dell’esercizio commerciale. La rea è stata subito dopo individuata e bloccata nelle immediate vicinanze, anche grazie all’intervento di una pattuglia del Comando Polizia Locale e successivamente condotta presso gli uffici della Questura per i successivi adempimenti. A seguito degli accertamenti effettuati, nei confronti della donna R.F., cinquantenne, di origini marocchine, residente a Novara e regolare sul territorio nazionale, emergevano vari precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, in particolare furti aggravati in esercizi commerciali di Novara e dei comuni vicini. Nell’episodio di ieri, si è distinta per l’indole violenta e aggressiva, nonché per la condotta brutale posta in essere per assicurarsi l’impunità, nonché il maltolto, ovvero un cappotto - con addosso il quale pensava di poter passare inosservata - maglioni e altri capi d’abbigliamento, i cui dispositivi antitaccheggio erano stati divelti e celati nelle tasche della donna.

Foglio di via per due soggetti di nazionalità rumena. I provvedimenti sono stati emessi oggi, mercoledì 7 dicembre, dal Questore di Novara e comporteranno il divieto di rientrare nel comune di Novara per i prossimi tre anni a carico di due soggetti, di nazionalità rumena, residenti a Milano, che nella mattinata odierna sono stati segnalati dagli agenti del Comando Polizia Locale di Novara. I due, C.N. e C.I., entrambi quarantenni, con diversi precedenti, venivano individuati dagli agenti della Polizia Locale in largo Bellini, nei pressi del parcheggio dell’ospedale Maggiore di Novara, mentre con toni insistenti, accesi e aggressivi, chiedevano  denaro ai passanti, importunando i malcapitati.