Novara - Nel tardo pomeriggio di martedì scorso le Volanti della Questura di Novara hanno tratto in arresto A.M. e J.L., cittadino albanese, perché colti nella flagranza del reato di rapina aggravata in concorso. I due sono stati altresì indagati in stato di libertà per i reati di lesioni e porto abusivo di arma o oggetti atti a offendere. La Volante è intervenuta nel tardo pomeriggio in corso Trieste ove era stata segnalata un’aggressione all’interno di un esercizio commerciale di proprietà di un uomo pakistano, nel quale erano entrati due uomini armati di un mazza di legno e di una catena. I due hanno chiesto con tono minaccioso di un dipendente e, non avendolo trovato, hanno sfogato la loro rabbia nel negozio colpendo il bancone con entrambe le armi e sfogando la loro ira nei confronti del proprietario che ha rimediato un violento pugno alla tempia. La vittima, costretta a ricorrere alle cure mediche, si è nel frattempo accorta che dal bancone era stato sottratto un portafoglio contenente la somma in contanti di 1.500 euro. Pochi minuti dopo, mentre erano ancora in atto le ricerche dei due rapinatori, veniva segnalata, in via Calvari, una persona che stava danneggiando un’automobile. Sul posto si accertava che J.L. corrispondeva perfettamente alla descrizione di uno dei due rapinatori che si stava allontanando sulla stessa autovettura sulla quale questi sono stati visti darsi alla fuga. I due soggetti sono stati fermati; nell’auto sono stati rinvenuti il bastone e la catena utilizzati dai due all'interno del negozio oggetto della rapina. Sono stati riconosciuti dalla vittima e pertanto, i due, sono stati arrestati. Nel contempo gli accertamenti hanno permesso di appurare che il danneggiamento posto in essere era l’ultima di una serie di condotte maltrattanti che il soggetto tiene da tempo nei confronti della ex compagna e delle due figlie piccole. L’uomo è stato quindi arrestato anche per il reato di maltrattamenti in famiglia, nonché indagato in stato di libertà per i reati di danneggiamento e minacce. Gli arresti sono stati convalidati e il giudice ha disposto per il primo la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla PG e per il secondo il divieto di dimora nel Comune di Novara.