Briona - Un marzo drammatico... terribile. Non solo le notizie della pandemia che sta sì calando di intensità, ma che da due anni è una spada di Damocle con la quale siamo costretti a convivere. Si aggiunga la tremenda e assurda guerra fratricida sul fronte ucraino violato dall'invasione delle forze armate russe. Nel Novarese invece ha fatto scalpore l'appello lanciato dai familiari di Alessandro Grazioli. Purtroppo - è notizia di oggi - il giovane non ce l'ha fatta ed è venuto a mancare. Il 26enne, di Briona era infatti affetto da leucemia mieloide acuta; la sua dipartita ha avuto luogo in un Ospedale di Bologna specializzato in trapianti, dove era stato portato d'urgenza due settimane fa per le cure del caso in attesa di poter trovare il donatore compatibile per il trapianto di midollo osseo. All'appello, rilanciato sui social e sui siti web dall'Admo (associazione italiana donatori midollo osseo) avevano risposto da tutta Italia circa tremila volontari. Ma non c'è stato nulla da fare...
Alessandro si era laureato in Economia e Finanza all'Università del Piemonte Orientale dopo aver conseguito la maturità scientifica al Liceo Antonelli di Novara; dal suo profilo Fb evidenzia l'iscrizione al Master in Economia alla Bicocca di Milano e l'assunzione all'Unicredit; aveva poi una gran passione per il calcio (aveva anche indossato la casacca del Sizzano con la quale aveva conquistato qualche anno fa una storica promozione).
Lo piangono in tantissimi: familiari, compagni di studio, di sport e di vita, proprio per il suo essere per davvero un bravo ragazzo. Su tutti i genitori Graziano e Marisa, la sorella Valentina e la sua ragazza Maria Chiara, persone capaci di stargli vicino sino all'ultimo e di offrirgli quel calore e quell'affetto fondamentali per una battaglia difficile come quella contro la leucemia. Questa drammatica vicenda si è consumata in nemmeno sei mesi: lo scorso autunno si sentiva particolarmente debole a causa di una fastidiosa febbriciattola; poi sono comparse delle lesioni cutanee e dopo i controlli di routine la terribile scoperta. Ad inizio settimana le sue condizioni nel nosocomio felsineo erano peggiorate, sino all'ultimo epilogo.
Addio Ale, che ti sia di conforto il fatto che in migliaia si sono mossi per regalarti un po' di luce in fondo al tunnel. Un abbraccio forte ai genitori, alla sorella e alla compagna. Un auspicio: che tutta questa attenzione mediatica verso l'Admo prosegua e consenta di salvare vite umane nel presente e nel futuro. Un impegno che dobbiamo in primis ad Alessandro e alla sua battaglia contro la leucemia.
Gianmaria Balboni