Novara - Ancora una volta medici e personale medico in balia di un aggressore: è avvenuto a fine settembre presso l’Hospice del Presidio Ospedaliero di Galliate. «Al di là dell’episodio in sé (un estraneo si era introdotto nella struttura accompagnato dal proprio cane, aggredendo il personale ed altre persone presenti, oltre a recare importanti danni strutturali) – afferma il presidente dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri, il dott. Federico D’Andrea - si tratta dell’ennesimo fatto che conferma l’assenza di tutele per chi opera a diretto contatto con i pazienti. Se il Pronto soccorso è per sua stessa natura più facilmente oggetto dell’azione violenta di chi vi accede, aggressioni (per fortuna spesso verbali) accadono anche in altre situazioni. A fine 2018 – aggiunge D’Andrea – l’Ordine aveva proposto ai colleghi un questionario sul tema della violenza e delle minacce di cui sono spesso oggetto. La risposta era stata ancora più preoccupante di quanto si potesse pensare: il 36% aveva risposto di essere stato oggetto di minacce e aggressioni, non solo verbali. Sono trascorsi cinque anni, c’è stata di mezzo la pandemia dove medici e personale sanitario venivano considerati come “angeli” ma la situazione non sembra essere migliorata. Anzi: non solo a Novara ma anche nel resto d’Italia minacce e aggressioni sono all’ordine del giorno. Se dovessimo riproporre il questionario, credo che la percentuale del 36% potrebbe essere superata. E allora chi ne ha la competenza dovrebbe pensare a misure di sicurezza per gli operatori sanitari».