Novara - Piccolo ma di grande effetto: il bonsai simboleggia la vita, le emozioni dell’animo umano e la grandezza della natura. Ecco perché il nome BonS.A.I. per questo nuovo spazio di accoglienza e informazione, promosso da Anffas onlus di Novara e Anffas onlus Borgomanero, che ha l’obiettivo di fornire supporto alle persone con disabilità e alle loro famiglie; per affrontare il futuro in modo consapevole e, quindi, più sereno. Uno spazio di crescita (di conoscenze e possibilità), di cura (per il fisico e l’animo), di accoglienza (di richieste ed esigenze) e di generazione di occasioni. Un luogo dove le persone possano conoscere le possibilità presenti sul territorio (oltre al servizio pubblico) e formalizzare la funzione di “care”, così da rispondere ai bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, in modo concreto. Il primo obiettivo dello sportello BonS.A.I.? Contrastare la percezione di isolamento e di solitudine che le famiglie che si occupano di un congiunto disabile, vivono. Facilitando l’accesso alle risorse (di servizi, di volontariato, economiche, giuridiche…) disponibili sul territorio e presso i servizi (pubblici e privati) attivi.
BonS.A.I. nasce per fornire un aiuto concreto e qualificato nel costruire un progetto di vita che funzioni nel presente e nel futuro; garantendo la tutela di ogni diritto e accogliendo le intenzioni e i desideri delle persone. Costruendo, insieme una comunità in cui ciascuno possa trovare il proprio posto.
“Le due associazioni – spiega Laura Lazzarotto, Direttrice di Anffas onlus di Novara e di Anffas onlus Borgomanero – s’impegnano fattivamente nella realizzazione e nella gestione di servizi residenziali ma spesso ciò viene identificato come l’unica risposta al tema del “dopo di noi”: invece non basta. Le due Anffas hanno interesse a far evolvere i servizi intorno a questa tematica e vogliono farlo in maniera sinergica: all’interno del progetto di vita delle persone con disabilità che sempre più abbraccia un periodo di tempo più lungo e complesso rispetto al passato e dove è necessario prendersi cura di molteplici aspetti”.
Tutti i genitori, infatti, si preoccupano del futuro dei propri figli, con la speranza che, una volta adulti, diventino autonomi. I genitori di una persona con disabilità, invece, sono consapevoli che dovranno prendersene cura per tutta la vita.
“Per Anffas onlus di Novara – commenta la Presidente Sabina Bovio – è un orgoglio e un grande traguardo poter dare vita allo sportello BonS.A.I. Questo nuovo spazio è la risposta necessaria all’apprensione dei familiari di persone con disabilità che desiderano garantire ai propri congiunti un futuro sereno e di qualità. Le famiglie che frequentano Anffas hanno trascorso gran parte della loro vita a cercare da soli strade percorribili e soluzioni ai diversi problemi durante le varie fasi di crescita dei propri figli. I genitori invecchiano insieme ai loro figli. Cambiano i bisogni di entrambi e cambia la qualità dell’assistenza necessaria. Lo scopo prioritario dello spazio BonS.A.I., quindi, è dare ascolto, intercettare il bisogno e analizzarlo fornendo un’assistenza puntuale ed efficace, per orientarsi in maniera più efficace nella burocrazia e nei tecnicismi. Intendiamo orientare le famiglie indicando loro la strada corretta da percorrere; costellata da buone prassi e misure individualizzate per ciascuno. BonS.A.I. nasce per non lasciare da solo nessuno e per affiancare guide professionali e, al contempo, sensibili e appassionate, con la garanzia di un Servizio a marchio Anffas”.
“Dare aiuto e sollievo alle persone affette da disabilità e alle loro famiglie – commenta la Vice Presidente di Anffas onlus Borgomanero Raffaella Cavalleri - rappresenta la prima mission e il valore fondante di Anffas; per questo motivo è necessario lavorare continuamente sul rafforzamento della Rete, per essere in grado di attivare, di volta in volta, il tipo di supporto più adatto e, al contempo, informare le famiglie sulle possibilità e i diritti esistenti, aiutandole anche ad esplicitare ed affrontare i bisogni complessi che emergono nelle diverse fasi evolutive. La presa in carico deve risolversi in un prendersi cura in maniera multidimensionale. La speranza è che il progetto BonS.A.I. possa aumentare la consapevolezza degli enti così che possano sviluppare un’adeguata offerta dei servizi socio sanitari ed educativi, in materia di disabilità. Lo scopo dello spazio BonS.A.I è quello di sviluppare forza. Il simbolo scelto, quello del bonsai, appunto, rappresenta il cambiamento costante, l’evoluzione del destino durante il corso della vita…proprio come succede a noi, famiglie speciali”.
Oggi… e domani? È forte e comprensibile il disorientamento delle famiglie nell’affrontare le differenti “sfide” della disabilità rispetto agli scenari futuri per i propri figli: sia per quel che riguarda l’ipotetica mancanza del supporto familiare, sia per quel che riguarda la necessità di una consulenza qualificata per scelte finanziarie, patrimoniali e di protezione a tutela futura dei propri congiunti.
BonS.A.I. mette, poi, a disposizione tre categorie di professionisti (avvocati, notai e dottori commercialisti) che offrono una consulenza gratuita per illustrare la mappa delle possibilità tra cui orientarsi, nel complesso mondo del “Durante e Dopo di Noi” nella gestione di un famigliare con disabilità. Gestione che ha diversi aspetti:
Al centro i bisogni e le potenzialità di autonomia della persona con disabilità e la volontà di rispondere a tutte queste domande, senza farsi trovare, poi, impreparati:
“Avere famiglie sempre più informate e consapevoli sugli strumenti giuridici, economici e finanziari a loro disposizione – conclude la Direttrice Laura Lazzarotto - migliorare l’accesso e l’orientamento ai servizi, accompagnarle negli snodi più significativi delle diverse fasi di vita della persona disabile, significa prendersi cura in senso ampio, per non farsi trovare impreparati né soli. Con l’avvio di questo progetto, insieme ai professionisti che ci accompagneranno, abbracciando in divenire tematiche sempre più di interesse, Anffas interpreta la sua funzione di soggetto del Terzo Settore che insieme all’Ente Pubblico e alla comunità di appartenenza, contribuisce a creare le condizioni di inclusività, appropriatezza di servizi e partecipazione a cui le persone con disabilità e i loro familiari hanno diritto”.