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Approfittavano della buona fede di persone anziane: fermati dalla Polizia

Giuseppe Cena

Novara - Approfittavano della buona fede di persone anziane, spacciandosi per dipendenti comunali o dell’Assa, e una volta entrati in casa si impossessavano fraudolentemente di denaro contanti e monili:  in un caso hanno cercato di portar via anche delle cornici! È accaduto nella mattinata di giovedi scorso, 23 agosto. Padre e figlio - Cena Giuseppe (nella foto) e Cena Giacomo – erano venuti in trasferta da Carmagnole (TO), ove risiedono, convinti di portare a casa un bel bottino. Diverse le segnalazioni giunte al 113 quella mattina. La prima è di un anziano residente, in via Campanotta,  - una traversa di C.so Risorgimento – che alle 9 segnala alla Volante, giunta sul posto, che due individui si erano introdotti all’interno della sua abitazione spacciandosi per dipendenti dell’ASSA e si erano appena dati alla fuga a bordo di un’autovettura scura, “tagliata dietro e con il muso allungato”. Con questi scarni elementi iniziavano dunque le ricerche: due uomini - entrambi di corportatura media,carnagione scura, l’uno di circa 50 anni e l’altro di più giovane – così li aveva sommariamente descritti la prima vittima. Nel frattempo giungevano altre segnalazioni nel corso della mattinata: la dinamica è sempre la stessa e la descrizione dei soggetti e della macchina a bordo della quale si allontanano  coincidono. Il cerchio si stringe e una delle pattuglie della Squadra Volante incrocia in via Fara un’Alfa Romeo Mito nera, con  a bordo due uomini. I poliziotti invertono il senso di marcia, mettendosi all’inseguimento della macchina sospetta che alla vista della polizia, accelera e intraprende una corsa folle su C.so Risorgimento. La fuga dei malviventi s’interrompe bruscamente - dopo circa tre chilometri di inseguimento da parte della Volante - quanto a causa della forte velocità l’auto dei malfattori tampona un’altra vettura in transito e finisce la propria corsa contro un albero e poi una panchina, ribaltandosi al di fuori della sede stradale. È stata sfiorata la tragedia: la panchina è posta dinanzi ad un ufficio postale e tanta la gente di passaggio anche in ragione dell’orario mattutino, ma fortunatamente nessun ferito, a parte i due fuggitivi.

Scesi dalla macchina i due fuggitivi, venivano immediatamente bloccati dai poliziotti e poi trasportati dal 118 in ospedale, dove i sanitari dopo le cure del caso disponevano il rilascio di uno dei due, mentre l’altro – il padre - ricoverato per accertamenti vari. Nell’occorso nessun’altro riportava ferite.

I due venivano tratti in arresto per furto in abitazione, resistenza a pubblico ufficiale, reati commessi in concorso tra loro. L’attività successiva ha consentito nell’immediatezza dei fatti di appurare che padre e figlio avevano messo a punto una strategia, peraltro già collaudata in altre occasioni – numerosi infatti i precedenti di entrambi sempre per gli stessi reati oltre che per il reato di tentata truffa. Presente un terzo complice (per la cui individuazione continuano le indagini) e altresì notevole l’armamentario utilizzato: radioline portatili, berretti, tesserini di vario genere con l’effigie dei due, occhiali da sole e altro materiale per dissimulare e confondere i poveri malcapitati.

Ingegnatisi forse alla luce di telefilm come C.S.I. e affini, uno dei due malfattori, sceso dalla macchina, aveva del nastro adesivo sui polpastrelli per evitare che all’interno delle abitazioni venissero lasciate impronte digitali, allo scopo di rendere vane successive indagini. A bordo della macchina veniva rinvenuta – occultata all’interno del cruscotto – parte della refurtiva, monili grazie ai quali è stato possibile risalire al furto in abitazione compiuto dai Cena poco prima di essere intercettati dalla Volante. Grazie ad una medaglietta, con inciso il nome del defunto marito di una delle vittime, si svelava la trama criminosa ordita dai due malfattori che dalla cintura torinese si recavano in trasferta – Novara e province limitrofe – per porre in essere azioni criminose simili a quelle appena descritte. Associati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, nella mattinata odierna è prevista l’udienza di convalida dinanzi al G.I.P.; fondamentali le segnalazioni dei cittadini, che esortiamo a non esitare a contattare le forze dell'ordine in episodi analoghi di criminali che si spacciano per pseudo dipendenti di enti pubblici vari e, approfittando della buona fede dei cittadini più vulnerabili, rubano e truffano i malcapitati.

 

In sede di udienza di convalida dinanzi al G.I.P., è stato convalidato l'arresto ed applicata ad entrambi la misura cautelare in carcere. Altro particolare: i due avevano applicato delle targhe contraffatte e al figlio è stata anche ritirata la patente.