Novara - Giovedì 18 gennaio nel Salone Arengo del Complesso Monumentale del Broletto di Novara sono stati consegnati, per il ventunesimo anno, i riconoscimenti di “Benemeriti della Solidarietà” da parte di Fondazione Comunità Novarese onlus; momento cui è seguito il conferimento dell’onorificenza di “Novarese dell’anno”, da parte del Comune di Novara. Fondazione Comunità Novarese onlus ha assegnato, per il 2023, il tradizionale riconoscimento pubblico di “Benemeriti della Solidarietà” a tre soggetti che si sono particolarmente distinti, nei rispettivi ambiti di competenza (Servizi alla Persona, Contrasto alla Povertà, Arte e Cultura). Ai “Benemeriti” è stata donata, come tradizione, l’opera d’arte “Cuore campestre” dell’artista novarese Veronica Carratello.
“Quest’anno il riconoscimento dei Benemeriti della Solidarietà – commenta il Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus, Prof. Davide Maggi – è assegnato a tre realtà che si sono impegnate particolarmente, durante lo scorso anno, nei propri ambiti di azione che corrispondono ad altrettante aree di attività della Fondazione. Abbiamo, quindi, scelto di premiare un’organizzazione che si occupa di Servizi alla Persona e, nello specifico, di persone con disabilità studiando e realizzando, per il singolo, veri e propri progetti di vita. Abbiamo, poi, deciso di assegnare il titolo a chi, da tempo, fornisce servizi sanitari a persone in difficoltà economiche, contribuendo a contrastare il fenomeno della povertà sanitaria e, infine, a una parrocchia del territorio che, guidata da poco tempo, da un parroco entusiasta ed energico è riuscita a coinvolgere la comunità in un progetto imponente di restauro e valorizzazione. Oggi andiamo a premiare anche la capacità che i tre soggetti hanno avuto di comprendere come collaborare con la Fondazione in modo costruttivo ed efficace, ricambiando la nostra fiducia e la voglia di fare insieme, aspirando al Bene della collettività”.
Fondazione Comunità Novarese Onlus ha, quindi, consegnato il riconoscimento a tre soggetti. Nello specifico, si tratta di:
Parrocchia SS Pietro e Paolo - Galliate per la capacità di affrontare, con energia e senza perdersi d’animo, un problema improvviso e imponente che ha messo la cittadinanza in difficoltà; togliendo la possibilità di frequentare il proprio luogo di aggregazione. Per l’entusiasmo e l’abilità nel coinvolgere giovani, giovanissimi e adulti nel desiderio di ricostruzione di uno spazio che diventa luogo di condivisione, relazione e coesione. Per aver saputo, in pochissimo tempo, stringere intorno alla parrocchia una rete di relazioni affezionate ed efficaci che hanno portato il progetto “Diamoci una mano”, realizzato in collaborazione con la Fondazione e che nasce per rimettere in sicurezza la chiesa parrocchiale e restituirla, con il tempo, alla sua originaria bellezza, a raccogliere numerose donazioni, a testimonianza della partecipazione della comunità.
GEA Società Cooperativa Sociale – Novara per la ultraventennale esperienza nelle attività assistenziali, culturali, sociali e di inserimento lavorativo a favore delle persone disabili. Per la resilienza dimostrata, pur trattandosi di una realtà di piccole dimensioni, negli ultimi difficili anni e per la capacità di creare reti solide con le altre organizzazioni del territorio, riuscendo a mettere in atto iniziative di valore e in circolo energie positive. Per aver compreso, a pieno, il senso della collaborazione con la Fondazione ed essere stata in grado di coinvolgere numerosi nuovi e attenti donatori e per aver progettato un percorso speciale, nel 2023, in cui ascoltare i bisogni delle persone che frequentano e sono seguite dalla cooperativa, esaudendone, quando possibile, i desideri di realizzazione di vita.
AUSER Volontariato – Borgomanero per essere riuscita, dal 2018, con uno sforzo importante, ad avviare il progetto di odontoiatria sociale diffusa che oggi conta otto professionisti operanti sul territorio locale e raggiunge circa 90 persone l’anno. Per aver promosso un modello di intervento basato sui concetti di corresponsabilità ed empowerment così che ciascuno possa fare la propria parte, attraverso una sorta di “patto sociale” in cui i beneficiari siano essi stessi protagonisti attivi. Per aver fornito, negli anni e collaborando in diverse occasioni con la Fondazione, azioni di supporto e tutela della salute a persone in condizioni di svantaggio socioeconomico che, in caso contrario, non avrebbero potuto curarsi. Per aver restituito il sorriso, anche in termini concreti, a bambini, giovani e adulti che lo avevano perso da tempo.