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Caso Garavelli: le reazioni dell'Ordine e di Rossi (Pd)

Si valuta provvedimento disciplinare. Intanto Fonzo interviene sulla manifestazione No-Green Pass di Novara
Pietro Luigi Garavelli

Novara - In relazione alle notizie comparse in questi giorni sugli organi di informazione in merito all’intervento del dott. Pietro Luigi Garavelli a un corteo che manifestava contro il green-pass, l’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri ha deciso di assumere le iniziative del caso. «Stiamo valutando – spiega il presidente, il dott. Federico D’Andrea – se esistono i presupposti per un’azione disciplinare e se sarà il caso apriremo un procedimento. Esiste un Codice deontologico che obbliga i medici a tenere determinati comportamenti: la violazione di queste regole implica l’adozione di misure specifiche: si va dall’ “avvertimento” alla “censura” per arrivare alla sospensione e alla radiazione. L’Ordine provinciale fin dal primo momento ah sostenuto la campagna vaccinale: il vaccino è uno strumento importantissimo con il quale i sanitari si possono garantire contro il Covid-19 e, di conseguenza, garantire anche i cittadini. E il green-pass si inserisce perfettamente tra i provvedimenti che si possono adottare per contenere la pandemia». 

Domenico Rossi (Pd) - Vicepresidente Commissione Sanità e Daniele Valle (Pd) - Coordinatore Gruppo di Lavoro Covid sul Caso Garavelli: serve maggiore responsabilità, non si accreditano piazze No vax. "La presenza del primario di Malattie Infettive di Novara, Pietro Luigi Garavelli, alla manifestazione “no pass” di Alessandria lascia perplessi e preoccupa. Anche se il suo intento è stato di carattere “informativo”, come dichiara agli organi di stampa, la scelta della modalità non è stata certamente felice, ma sono soprattutto alcuni messaggi che preoccupano, perché in contrasto con le indicazioni delle istituzioni sanitarie e della comunità scientifica. Apprendiamo dai media, infatti, che il dott. Garavelli avrebbe espresso dubbi sulla vaccinazione per gli under 40 e promosso l’uso di idrossiclorochina e monoclonali, nonostante questi ultimi siano sperimentali e sulla prima l’AIFA dichiara che non ci sono evidenze sull’efficacia, pertanto la esclude dall’uso ospedaliero e ne prevede, in casi eccezionali, l’uso off label solo per i casi meno gravi. Invitiamo il dottor Garavelli ad esporre le sue tesi all’interno della comunità scientifica e a confrontarsi con i propri colleghi attraverso studi, ricerche e dibattiti tra operatori sanitari. E’ in quel contesto che le tesi vengono accreditate o confutate, e non in piazza. Per ora, prendiamo atto che le sue non sono sufficientemente corroborate. Nel momento in cui occorre uno sforzo collettivo per portare a termine la campagna vaccinale e rilanciare tutte le pratiche di tutela e protezione personale, i dipendenti della sanità pubblica devono mantenere comportamenti ed atteggiamenti di massima responsabilità, e non alimentare confusione. Apprendiamo inoltre, sempre dagli organi di stampa, che il dottor Garavelli da tempo sarebbe assente dalle corsie dell’ospedale di Novara per ragioni di salute, che però non gli hanno impedito però di essere in piazza a manifestare le sue tesi. Ci auguriamo sia nelle condizioni di tornare presto al lavoro per dare una mano ai tanti colleghi impegnati nella lotta al Covid e nell’abbattimento delle liste d’attesa".

Questa infine una dichiarazione del candidato sindaco Nicola Fonzo sulla manifestazione No Pass del fine settimana. "La manifestazione di Novara con 800 “No Pass” mi preoccupa molto. Invito tutti i novaresi a vaccinarsi, il Green pass è una condizione per tenere aperte le attività economiche e di tutela per tutti, non una limitazione alla libertà personale. Serve uno sforzo comune per evitare ogni ambiguità: le esternazioni dei giorni scorsi di Matteo Salvini contro il “Green pass” e la partecipazione del primario di Malattie infettive dell’Ospedale Maggiore alla manifestazione “No Pass” sono “bombe” sulla Campagna vaccinale che necessitano di una ferma presa di posizione da parte di tutti gli esponenti politici novaresi, che finora non ho visto. I numeri dei partecipanti alla manifestazione del fine settimana sono significativi, forse troppo per una manifestazione spontanea. I cittadini meritano di avere informazioni chiare per comprendere cosa potrà succedere nelle prossime settimane con l’avanzata della variante Delta e il possibile arrivo di altre varianti (la californiana Epsilon e la peruviana Lambda) che hanno fatto registrare i primi casi in Italia e in Piemonte. Ritengo che la vaccinazione debba essere obbligatoria almeno per il personale sanitario e per quello scolastico. Analogamente il Green Pass è uno strumento che ci aiuterà a salvaguardare noi e gli altri: ci ricordiamo un anno fa dove eravamo e cosa facevamo? Pensavamo che fosse tutto finito e poi improvvisamente le cose hanno preso un altro verso, negativo. Io mi sono vaccinato da tempo, a inizio aprile, con una sola dose avendo contratto il Covid.  Fortunatamente l’Asl di Novara sta recuperando terreno nella campagna vaccinale che nei mesi scorsi ha avuto un avvio parecchio più lento rispetto ad altre zone del Piemonte, ma proprio per questo occorre mantenere alta l’attenzione evitando, da parte dei politici novaresi, silenzi o ambiguità sull’importanza della campagna vaccinale come strumento principale per uscire dalla pandemia".