Novara - Nuova importante azione resa possibile grazie alla raccolta fondi sul Fondo Emergenza Ucraina (che oggi ha superato i 100.000 euro) costituito, per supportare l’accoglienza di tutte le persone in fuga dal proprio Paese e giunte sul territorio della provincia di Novara, presso Fondazione Comunità Novarese onlus. Il conflitto in Ucraina si prefigura come una delle più grandi emergenze umanitarie d’Europa negli anni a venire, non solo oggi. L’evacuazione dei civili e i bisogni in generale sono enormi e, probabilmente, cresceranno sia all’interno che all’esterno dell’Ucraina. La terribile situazione che vivono oggi i profughi ucraini nel nostro Paese, ha portato il Comitato di Novara della Croce Rossa Italiana a mettere in moto la macchina operativa per allestire, nel tempo più breve possibile, un Ambulatorio Medico Solidale; progetto realizzato in stretta collaborazione con Fondazione Comunità Novarese Onlus e le istituzioni cittadine, presso gli spazi della Croce Rossa Italiana destinati al Comitato di Novara, in via Canobio 14/a, angolo vicolo San Nicola a Novara. L’obiettivo dell’ambulatorio è quello di offrire assistenza sanitaria di alto livello ai profughi che arrivano sul territorio novarese, costretti a lasciare le zone di conflitto. Le prestazioni verranno offerte gratuitamente, grazie alla disponibilità di un elevato numero di medici, tutti volontari che collaborano con il Comitato di Novara di Croce Rossa e grazie al Corpo delle Infermiere Volontarie C.R.I. dell’Ispettorato di Novara, che metteranno a disposizione la propria professionalità.
“I principi su cui si basa la C.R.I. – commenta il Presidente di Croce Rossa Italiana Comitato di Novara, Paolo Pellizzari - sono sempre presenti in tutti i volontari. La situazione in cui si è venuta a trovare la popolazione ucraina e i Paesi che accolgono i profughi, tocca l’animo di tutti e, in particolare, le associazioni di volontariato. Con l’Ambulatorio Medico Solidale vogliamo andare incontro a tutti i civili costretti ad abbandonare le loro case per fuggire alla guerra. Crediamo che l’Ambulatorio possa diventare un punto di riferimento per quel che riguarda l’assistenza sanitaria di alto livello, per tutti i profughi che non hanno necessità tali da recarsi al Pronto Soccorso ma che, comunque, hanno bisogno di prestazioni mediche. Qui troveranno medici e infermiere che potranno aiutarli anche dal punto di vista psicologico. L'apertura dell’Ambulatorio è un momento importante per la gestione della nostra attività e siamo orgogliosi di poter dire che rimarrà aperto e attivo per il territorio anche nei momenti successivi all'emergenza attuale, consegnando un servizio fondamentale per tutti i cittadini in difficoltà”.
Numerose le specialità mediche a disposizione: medicina interna, ematologia, geriatria, cardiologia, gastroenterologia, neurologia, chirurgia generale, epatologia, ortopedia, traumatologia. L’accesso all’ambulatorio seguirà un percorso predefinito e coordinato dal Centro di Ascolto del Comitato di Novara che, attivo da anni, gestisce uno sportello per l’assistenza a persone in difficoltà socio-economica.
In questo momento di profonda emergenza l’Ambulatorio servirà per offrire assistenza sanitaria a tutte le persone che fuggono dalla guerra ma, terminato il periodo di emergenza, rimarrà a disposizione della città. Le prestazioni potranno sempre aumentare grazie alla disponibilità di nuove professionalità e di nuove apparecchiature.
La realizzazione e l’apertura dell’Ambulatorio medico solidale sono rese possibili grazie a uno stanziamento di 50.000 euro provenienti dal Fondo Emergenza Ucraina costituito presso Fondazione Comunità Novarese onlus che comprende una importante donazione del Gruppo Esso Italiana di cui fa parte SARPOM, azienda presente sul territorio.
“La Fondazione collabora concretamente e su più fronti con il Comitato Locale della Croce Rossa da sempre – spiega il Vicepresidente di Fondazione Comunità Novarese onlus, Roberto Santagostino – La pandemia ci ha visti uniti nell’affrontare l’emergenza proponendo soluzioni efficaci sia nel primo momento, nel 2020, per il reperimento di dispositivi di protezione sia, poi, nell’allestimento degli hub vaccinali. Ora ci troviamo di fronte ad una nuova criticità e vogliamo rispondere insieme con un’azione che sia utile adesso ma che rimanga nel tempo e che diventi un punto di riferimento per le tante persone del nostro territorio, che, per diversi motivi, hanno difficoltà di accesso alle cure. Oggi si apre una nuova pagina per quel che riguarda il sostegno socio-sanitario in città”.
“Il conflitto in Ucraina” – aggiunge il direttore della raffineria SARPOM, Giuseppe Buonerba – ha generato una delle più grandi crisi umanitarie europee della storia recente. Come gruppo, la ExxonMobil sta dando concretamente il proprio contributo al popolo ucraino sia a livello sistemico, sia nel locale. Data l’importanza che SARPOM, partecipata al 75% da Esso Italiana ed Esso Italiana, la principale società del Gruppo ExxonMobil in Italia, rivestono nel tessuto sociale del nostro territorio, abbiamo deciso di aderire, con convinzione, alla creazione dell’Ambulatorio. Questo progetto, realizzato dal Comitato di Novara della Croce Rossa Italiana con Fondazione Comunità Novarese onlus, è espressione del valore dell’accoglienza. L’obiettivo è, infatti, quello di offrire assistenza sanitaria a tutti i profughi, soprattutto mamme e bambini che, costretti a lasciare l’Ucraina in fuga dalle zone di conflitto, arrivano nel territorio novarese”.
Chiunque può sostenere il progetto “Ambulatorio Solidale C.R.I.” (ricordando SEMPRE di indicare nella causale “Ambulatorio Solidale C.R.I.”) attraverso questi strumenti: