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Come dare ospitalità ai profughi ucraini

Luca Piantanida

Novara - “In questo momento di grande difficoltà e preoccupazione, causata dall'aggravarsi del conflitto in Ucraina, la priorità, nelle nostre zone, è quella di dare ospitalità e un po’ di sollievo ai profughi che sono già arrivati e stanno arrivando nel nostro territorio, offrendo loro innanzitutto un tetto sotto cui vivere  dichiara il Sindaco di Novara Alessandro Canelli - Qualche famiglia ha già raggiunto in questi giorni la nostra comunità. Abbiamo individuato un luogo di prima emergenza, grazie alla solidarietà  e al grande aiuto di un privato che ha concesso spazi preziosi, ma ora è necessario pensare anche alla seconda fase di emergenza. Ecco perché al Cst di sondare, anche per conto di Prefettura e Provincia, la disponibilità ricettiva delle associazioni di volontariato della città di Novara per supportare l’accoglienza di queste persone nelle prossime settimane e mesi”.

“Con il Cst – aggiunge l’assessore alle Politiche Sociali Luca Piantanida (foto) – invitiamo dunque le associazioni e i privati a rispondere alla richiesta di alloggi da destinare prossimamente ai profughi nella nostra città. Chi avesse tale disponibilità potrà scrivere una mail a comunicazione.novara@ciesseti.eu . Un operatore del CST raccoglierà tutte le informazioni inoltrandole poi ai soggetti preposti ad organizzare l’accoglienza”.

Gli interessati verranno ricontattati direttamente dai responsabili una volta vagliata la modalità operativa più appropriata. 

In una tabella che si può scaricare anche dal sito del Comune si chiede di indicare se ci sia la disponibilità di unità abitative adatte all’utilizzo (no case vuote o non arredate o prive di utenze), in che numero (numero di stanze) e se siano già abitate o ancora vuote. Da manifestare anche il numero dei posti letto la zona della città, direttamente indicando l’indirizzo o anche solo il quartiere in cui si trovano i locali. Infine, si richiede per quanto tempo (in termini di mesi) e a partire da quando.

Si chiede inoltre se si sia in grado di sostenere le utenze o una quota parte delle stesse, in locali non direttamente a disposizione, indicando una stima di spesa in euro per fare eventuali valutazioni. Infine, nell’ultima colonna, si chiede di indicare una cifra come possibile sostegno economico diretto per i profughi, sempre subordinato alla gestione dell’emergenza degli enti preposti.