
Novara - Tra i disturbi del sonno, la sindrome delle apnee notturne è abbastanza diffusa, per comprendere di cosa si tratta abbiamo intervistato il dott. Ruggero Guglielmetti, Dirigente Medico Responsabile della Struttura di Otorinolaringoiatriadel Presidio Ospedaliero di Borgomanero dell’ASL NO.
Dottore, cos’è l’apnea notturna? E’ una patologia cronica che disturba il sonno; la respirazione del paziente si interrompe più volte. Le pause possono durare da pochi istanti a molti secondi. Possono essere lievi come 3-4 all’ora, moderate fino a 25, gravi oltre le 30 in un’ora. I polmoni non ricevono una quantità sufficiente di aria, si ha un abbassamento improvviso del livello di ossigeno nel sangue. Se i livelli dell’ossigeno si abbassano troppo si hanno alterazioni funzionali cerebrali e cardio-respiratorie con disturbo del sonno e, dopo diversi anni, conseguenze organiche sul sistema cardio-circolatorio.
Chi soffre di apnee notturne ha quindi disturbi nel sonno.. Quali possono essere i sintomi indicatori? In queste situazioni la qualità del sonno è molto scarsa, per questo motivo ci si sente stanchi durante il giorno. L’apnea è, infatti, una delle cause più frequenti dell’eccessiva sonnolenza diurna, della diminuzione dell'attenzione, di veri e propri episodi di sonno giornaliero e di riduzione della performance; al contrario, nei bambini, che possono essere colpiti da tale disturbo, succede l'esatto contrario: sono irrequieti e iperattivi.
Quali sono le cause che determinano le apnee notturne? Le cause possono essere diverse: ostruzioni di vario tipo a livello nasale, alterazioni del palato e della faringe per la perdita di elasticità dei tessuti, alterazioni ossee della mandibola e modificazioni anatomiche della lingua e della laringe. Durante la veglia i muscoli della faringe e del palato sostengono le vie respiratorie tenendole aperte, quindi l’aria può arrivare senza problemi nei polmoni; durante il sonno questi muscoli si rilassano e le vie respiratorie si restringono, in posizione supina il palato e le tonsille si appoggiano alla parete della faringe riducendo l’ampiezza delle vie respiratorie; se il paziente è in sovrappeso il tessuto adiposo sostituisce il tessuto elastico nel palato e nella base della lingua, rendendo questi tessuti più flaccidi e meno rigidi.
Come viene diagnosticata la sindrome? Il paziente presenta degli episodi di sonno difficilmente controllabili durante il giorno, una stanchezza, una perdita di attenzione. Alcuni pazienti che soffrono di apnea notturna lieve non sanno di essere malati, perché il disturbo si presenta soltanto durante il sonno. In questi casi sono i familiari o il partner che possono notare per primi i sintomi. E’ importante che il soggetto si sottoponga innanzitutto a una visita otorinolaringoiatrica e a una valutazione pneumologica in centri specializzati. L’accertamento fondamentale da effettuare per valutare la presenza di apnea notturna è la polisonnografia, nelle sue varie tipologie, un monitoraggio computerizzato che viene eseguito per una notte, in regime di ricovero o a domicilio che consente di controllare diversi parametri cardio-respiratori, valutare il russamento, i movimenti del torace e altri fattori. La visita endoscopica otorinolaringoiatrica è fondamentale per una iniziale e a volte definitiva valutazione della zona di ostruzione, in alcuni casi si può ricorrere anche alla sleep endoscopy una tecnica endoscopica particolare che viene eseguita al paziente che “dorme” di un sonno indotto da una sedazione farmacologica. È una procedura sicura e rapida che viene effettuata in sala operatoria in regime di day hospital, su indicazione dello specialista otorinolaringoiatra. In base al risultato degli accertamenti espletati i vari specialisti interessati: otorinolaringoiatri, pneumologi, maxillo-facciali decidono insieme il trattamento da eseguire.
Quali sono le terapie? Può essere impiegata una terapia medica con ventilazione assistita (c-PAP), una terapia riabilitativa, una terapia chirurgica otorinolaringoiatrica o maxillo-facciale. Dal punto di vista generale il primo consiglio è il dimagrimento, infatti una riduzione del peso corporeo è in grado di migliorare in maniera significativa il disturbo. Anche la posizione del corpo durante il sonno influenza l'insorgere del problema: alcuni soggetti trovano beneficio modificando la posizione da supina a laterale con appositi dispositivi, si possono utilizzare apparecchi orali per modificare la posizione della mandibola, recentemente stimolatori muscolari della lingua che si attivano in caso di necessità. Anche l'igiene del sonno, cioè la messa in atto di determinati comportamenti in grado di favorire un riposo notturno assume grande rilevanza. Evitare l'assunzione di alcool e sedativi prima di coricarsi, limitare il fumo o meglio ancora non fumare, coricarsi ed alzarsi in orari quanto più possibile costanti.
Quali sono gli interventi che si possono eseguire? In primo luogo quelli che coinvolgono il naso: se è presente una deviazione del setto nasale ed una ipertrofia dei turbinati si può ricorrere ad una settoplastica, ad una turbinoplastica, se l’ostruzione coinvolge il palato e le tonsille si può eseguire una tonsillectomia ed un intervento di riduzione del velo molle chiamato faringectomia anteriore e faringoplastica laterale. Nei casi più gravi si eseguono interventi sulla lingua, si può modificare la conformazione della mandibola, nei casi gravissimi si deve ricorrere alla tracheostomia.
C'è una relazione tra apnea notturna e roncopatia o russamento? Chi ha apnee notturne sicuramente russa, chi russa non è detto che soffra di questo disturbo. Il russamento è dato semplicemente dalla vibrazione delle nostre strutture faringee che essendo meno rigide oppongono meno resistenza all’aria durante il sonno, questo meccanismo può non essere così grave da determinare un’apnea. E’ fastidioso ma non può essere considerato una malattia, se determina problemi di convivenza può essere trattato con terapia posizionale o chirurgica.
Se è un bambino a soffrire di apnea notturna? La prima cosa da fare è ovviamente rivolgersi al Pediatra, che valuterà la situazione e che invierà il bimbo allo Specialista. E’ una situazione da non sottovalutare, l’apnea cronica può determinare in età infantile ritardi della crescita anche cerebrale e disturbi cardio-respiratori in età adulta. Poiché sono diverse le cause che possono facilitare l'insorgenza delle apnee in età pediatrica, il trattamento dipende da bambino a bambino; per alcuni il trattamento è rappresentato dall'asportazione delle tonsille e delle adenoidi, in altri casi si basa sull'utilizzo di terapie mediche, sull’utilizzo di dispositivi odontoiatrici per esempio dispositivi per l'espansione del palato. In caso di obesità, occorre cercare di intervenire sul peso del bambino. Una valutazione precoce otorinolaringoiatrica permette di trattare in modo efficace e corretto questo problema.