Novara - E’ stata siglata negli scorsi giorni la convenzione triennale tra la Provincia di Novara e gli Enti di gestione delle aree protette del Ticino e del lago Maggiore e della Valle Sesia "con la finalità – spiegano il presidente della Provincia Federico Binatti e il consigliere delegato a Caccia e Pesca e Polizia provinciale Arduino Pasquini - di ottimizzare l’efficacia degli interventi per limitare i rischi sanitari, per la pubblica incolumità, per contenere i danni, in particolar modo alle colture agricole, derivanti dalla diffusione del cinghiale, coordinando quanto più possibile le azioni sul territorio attraverso un proficuo scambio di informazioni e sviluppando sinergie e collaborazioni tra il personale incaricato dai gestori delle aree protette e i soggetti esterni autorizzati, tra i quali rientrano anche gli agenti della Polizia provinciale. Il monitoraggio congiunto dei territori dei due Parchi consentirà, inoltre, di verificare costantemente la situazione sanitaria per quanto riguarda la possibile diffusione del virus della Peste suina tra i cinghiali".
Le aree interessate sono il Parco naturale delle Lame del Sesia (argine sponda sinistra fiume Sesia), le aree protette del Parco Ticino e le aree protette del Parco Valle Sesia all’interno del territorio di competenza della Provincia.
La Provincia si impegna a comunicare agli Enti gestori "preventivamente e tempestivamente, gli interventi di controllo dei cinghiale con la tecnica della “girata” con utilizzo di cani al confine delle aree protette. Inoltre – proseguono il presidente e il consigliere – la Provincia sarà tenuta a trasmettere all’Ente Parco, nel momento in cui vengono rilasciate ai tutors o ai cacciatori nominativamente autorizzati, le autorizzazioni a intervenire nei terreni ricadenti nella fascia di 500 metri esterna ai confini delle aree protette e a comunicare tempestivamente all’Ente parco eventuali azioni di ricerca di capi feriti di cinghiale tramite l’utilizzo di cani nelle suddette zone di confine con le aree protette. Dal canto loro gli Enti Parco comunicheranno alla Provincia eventuali azioni di controllo con utilizzo di cani e i Comuni nei quali sono autorizzate le uscite degli operatori selezionati all’interno delle aree protette, al più tardi entro le 18dei giorni interessati".
In caso la presenza del cinghiale fosse particolarmente critica per l’attività agricola, "gli Enti si impegnano a coordinare gli interventi, individuando gli operatori selezionati degli Enti Parco che rientrano anche negli elenchi provinciali e che pertanto possono operare sia all’interno delle aree protette che all’esterno, compatibilmente con i divieti di accesso esistenti nelle aree militari. Questi operatori – precisano il presidente e il consigliere - potranno pertanto essere autorizzati da entrambi gli Enti contestualmente per poter agire sia fuori che dentro l’area protetta, nel rispetto delle norme di sicurezza. Su richiesta della Provincia, previa comunicazione all’Ente Parco territorialmente interessato, gli operatori potranno pertanto continuare ad operare, nelle aree indicate dalla Provincia all’esterno delle aree protette, al termine dell’orario nei giorni di appostamento programmato".
La convenzione prevede infine "per la Polizia provinciale l’autorizzazione al prelievo del cinghiale con tecnica “alla cerca”, avvalendosi anche della collaborazione di personale selezionato dai Parchi e sempre previa comunicazione agli Enti di gestione e concordando gli interventi con anticipo, Il caricamento dell’abbattimento sulla piattaforma Nembo sarà a carico dei Parchi. In caso di necessità e dopo aver verificato la disponibilità del personale della Provincia gli Enti Parco possono richiedere l’intervento della Polizia provinciale in territori delle aree protette per effettuare abbattimenti in gabbia o altri sistemi di trappolaggio. Con questa serie di linee guida condivise - osservano a conclusione il presidente e il consigliere – siamo certi che la situazione di controllo e monitoraggio del territorio e gli interventi saranno resi ulteriormente efficaci, con beneficio degli agricoltori e con azioni concordate nel massimo rispetto dell’ambiente".