Novara - Confermati i numeri di ieri all'Aou Maggiore della Carità di Novara: 12 ricoverati, 7 di Novara, 2 della provincia e 3 di fuori; è morta una donna classe 1943; nessun ricoverato. in terapia intensiva e semintensiva.
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 24.624 (+ 50 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2950 (+2) Alessandria, 1438 (+1) Asti, 816 (+0) Biella, 2309 (+3) Cuneo, 2216 (+1) Novara, 12.759 (+39) Torino, 1042 (+2) Vercelli, 937 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 157 (+1) provenienti da altre regioni. Altri 1.212 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
Sono 3 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). Il totale è di 4090 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 674 Alessandria, 255 Asti, 208 Biella, 394 Cuneo, 365 Novara, 1.804 Torino, 219 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 39 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
Sono 31.349 (+ 11 rispetto a ieri, di cui 10 asintomatici: Degli 11 casi, 6 screening, 4 contatti di caso e 1 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4063 Alessandria, 1874 Asti, 1046 Biella, 2862 Cuneo, 2792 Novara, 15.889 Torino, 1323 Vercelli, 1140 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 262 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 98 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 12 (+1 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 267 (-16 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 1144. I tamponi diagnostici finora processati sono 415.257, di cui 228.071 risultati negativi.
Intanto, dal 25 febbraio al 23 giugno gli operatori del numero verde 800 192020 hanno risposto a 100.750 telefonate, con un picco, nella fase acuta, di 5.173 chiamate il giorno 10 marzo. Il numero verde è stato attivato all’inizio dell’emergenza Covid-19 per decongestionare l’attività delle centrali uniche di risposta NUE 112 che il 23 ed il 24 febbraio scorso hanno ricevuto una media di 13.000 chiamate al giorno, a fronte di una media giornaliera di 7.000 telefonate. “Grazie ai volontari delle associazioni e agli studenti universitari che hanno svolto un servizio di fondamentale importanza con grande professionalità e dedizione. Sappiamo di avere a disposizione una risorsa fondamentale per gestire situazioni di emergenza assoluta. Un ringraziamento anche alla struttura del 118 e alla Centrale di Risposta NUE 112 che in tempi rapidissimi hanno consentito l’attivazione di un servizio di grande importanza per tutti i cittadini.” - dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi. Inizialmente, nella sede di Grugliasco che ospita la centrale operativa 118, la centrale unica di risposta 112 e il servizio di guardia medica di Torino sono state attivate 8 postazioni: dal 12 marzo, le postazioni telefoniche sono diventate 12, ampliabili a 24. La copertura dei turni di servizio è stata organizzata tramite il personale delle associazioni di volontariato convenzionate con l’Emergenza 118
Il servizio sanitario regionale ha garantito il coordinamento dell’attività con i propri operatori, attraverso un modello gestionale della chiamata che ha permesso al personale in servizio di presentare le domande da porre e fornire l’indicazione più corretta per le risposte. Nelle linee guida sono state inserite anche le FAQ e le risposte autorizzate. Da questa settimana, il servizio viene garantito tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 22 con risposta da parte di personale del servizio sanitario regionale: decisione determinata dalla oggettiva diminuzione delle chiamate giornaliere e dalla necessità di “liberare” i volontari che per 4 mesi hanno garantito la loro presenza h24. La strutturazione logistica del call-center viene comunque mantenuta “pronta e disponibile” qualora ve ne fosse la necessità: le associazioni di volontariato, come sempre, hanno garantito la loro disponibilità ad ulteriori azioni di supporto.