
Novara - Come si può spiegare ad un bambino che sarà adottato? La complessità di questo compito non deve scoraggiare, perché la preparazione è fondamentale per la buona riuscita del collocamento. «Per spiegare l’adozione, abbiamo pensato di ricorrere alle parole di quei bambini che l’hanno già vissuta sulla propria pelle», affermano gli ideatori. Attorno ai loro racconti è stata costruita la storia di Moїse, un bimbo africano in attesa di andare a vivere all’estero con una famiglia. Moїse è il protagonista di un e-book illustrato che attraverso animazioni, interattività e audio multi-lingue, facilita la lettura e permette al bambino di diventare parte attiva della storia.
«Abbiamo pensato questo progetto per i bambini in attesa, ma ben presto ci siamo rese conto che sarebbe stato utile anche per tutti quei bimbi già adottati che devono ricostruire i pezzi della propria storia. E per i genitori, gli insegnanti e professionisti che li accompagnano» spiega Anna Maria Colella, direttore dell’ARAI, il servizio pubblico per le adozioni internazionali nato in Regione Piemonte e convenzionato anche con Valle d’Aosta, Liguria, Lazio e Calabria.
L’e-book è suddiviso in 10 capitoli, uno per ogni fase del percorso adottivo, da quando Moise scopre che verrà adottato, a quando è ormai ben inserito nel nuovo contesto e prova nostalgia per il suo luogo di nascita. Oltre a descrivere gli eventi tipici di ogni passaggio, nella storia trovano ampio spazio le emozioni e gli interrogativi del piccolo protagonista «Perché oltre a sapere cosa sta per accadere, il bambino deve anche essere rassicurato rispetto a ciò che pensa e a ciò che prova», sottolineano Marta Casonato e Chiara Avataneo, che hanno coordinato il progetto. «Un bambino in attesa di adozione si pone tantissime domande. Come spiegargli cosa sono una mamma e un papà? Che andrà a vivere altrove? Che molte cose nella sua vita cambieranno? Che serve aspettare e avere pazienza? – continuano le esperte ARAI – Abbiamo finalmente trovato un modo per farlo “a misura di bambino”».
Il progetto è stato svolto in collaborazione con l’Università di Torino ed è stato finanziato dalla Fondazione CRT. Da bambino a bambino è pensato per essere utilizzato anche nei Paesi di origine e per questo è disponibile in francese e morè (un dialetto africano) ed è stato rivisto da alcuni mediatori culturali.
«Stiamo lavorando per presentare il progetto in Burkina Faso, fornendo la formazione e l’attrezzatura necessaria. Speriamo di poterlo estendere anche a molti altri Paesi, aggiungendo nuove lingue» afferma Anna Maria Colella. Questo e-book collega operatori di continenti diversi, oltre che il passato e il futuro della storia di ogni bimbo.
Per saperne di più e per scaricare l’e-book, visitate il sito dell’ARAI. www.arai.piemonte.it