
Novara - Nella mattinata del 20 novembre entrerà in vigore lo “switch-off” per i videopoker e le slot machines previsto dalla legge regionale n. 9 del maggio 2016. La stessa legge, "giudicata – ricordano il sindaco Alessandro Canelli e l’assessore al Commercio Franco Caressa – più stringente rispetto a quella attualmente in vigore a livello nazionale", prevede infatti che gli esercizi pubblici nei quali sono presenti le cosiddette “macchinette” rispettino la distanza in base al percorso pedonale più breve (non inferiore ai trecento metri per i piccoli comuni e ai cinquecento metri per i Comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti) dai cosiddetti “luoghi sensibili”, come ad esempio Istituti scolastici di ogni ordine e grado, centri di formazione per giovani e adulti, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati, movicentro e stazioni ferroviarie.
"I locali – spiegano il sindaco e l’assessore – saranno pertanto tenuti a rimuovere tutti gli apparecchi entro lunedì prossimo: la violazione delle disposizioni è soggetta alla sanzione amministrativa pecuniaria da duemila a seimila euro per ogni apparecchio".
Rimozione, dunque, per videopoker e slot machines negli esercizi pubblici, commerciali e artigianali, tabaccherie, circoli privati, locali pubblici o aperti al pubblico, alberghi e attività ricettive a esclusione delle sale da gioco e le sale scommesse comprese le sale Vtl e le Sale Bingo già esistenti alla data di entrata in vigore della legge regionale.
"Va comunque ricordato – evidenziano il sindaco e l’assessore - che nella nostra città i locali autorizzati saranno comunque tenuti a osservare le disposizioni dell’ordinanza sindacale n. 861 dello scorso agosto per quanto riguarda gli orari di accensione delle apparecchiature, ovvero dalle 11 alle 01nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì, giovedìe domenica e dalle 11 alle 2 nei giorni di venerdì, sabato e prefestivi infrasettimanali, con obbligo di spegnimento degli apparecchi tramite l'apposito interruttore elettrico nelle ore di “divieto di funzionamento” e obbligo di esposizione in luogo ben visibile di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincita in denaro e dell’apposito “volantino GAP” predisposto dal Dipartimento Patologie delle dipendenze dall’Asl No".
A proposito dell’entrata in vigore dello “switch-off” regionale, Alessandro Canelli e Franco Caressa rimarcano che "il Comune ha mantenuto nelle ultime settimane costante contatto con le associazioni di categoria, affinché gli operatori del settore fossero puntualmente informati e sollecitati al rispetto della normativa. Questo perché il provvedimento, nonostante i solleciti da parte delle stesse associazioni di categoria al Ministero dell’Economia e delle Finanze e alla Regione Piemonte per il timore delle ripercussioni negative che la legge potrebbe determinare per numerose attività, non sarà oggetto di proroghe. La normativa, tra l’altro, è stata proprio ieri, giovedì 16 novembre, oggetto di vivace discussione anche in Regione in quanto il Presidente della Giunta Sergio Chiamparino ha chiesto alla Conferenza dei capigruppo del Consiglio di posticipare i termini di entrata in vigore della legge n. 9/2016 per evitare il potenziale impatto fortemente negativo sul gettito erariale: la proposta hatrovato la contrarietà delle forze politiche di opposizione, perché effettivamente si arriva tardi rispetto a problemi noti, che sono stati invece affrontati con attenzione da Regioni come per esempio la Liguria rispetto a quanto evidenziato sia dagli operatori che contrastano l’insorgenza delle ludopatie, sia dalle associazioni di categoria. La soluzione – concludono il sindaco e l’assessore – potrebbe essere quella di un aggiornamento della legislazione nazionale per arrivare a soluzioni condivise e univoche rispetto al gioco d’azzardo, soluzioni che possano evitare il dilagare di una piaga sociale e, allo stesso tempo, il danno economico per diversi lavoratori".