Novara - Nei confronti dell’esercizio commerciale “Non Solo Oro”, sito a Borgomanero in via Novara n.63/b, è stato adottato, ai sensi dell’art.10 del T.U.L.P.S. e per la durata di 10 giorni, provvedimento di sospensione della licenza, rilasciata il 14.11.2011 dalla Questura di Novara, per “l’esercizio, l’industria o il commercio di oggetti preziosi o affini”: in occasione di un controllo svolto dai Carabinieri era infatti risultato che la titolare aveva violato l’art.128 comma 5 del T.U.L.P.S. in quanto non aveva detenuto all’interno del negozio, a disposizione dell’Autorità di P.S. e per almeno 10 giorni, alcuni preziosi acquistati in precedenza.
Nei confronti della sala giochi "Bar Silvana”, sita a Bellinzago Novarese in via Liberta 1, è stato adottato, ai sensi dell’art.10 del T.U.L.P.S. e per la durata di 10 giorni, decreto di sospensione della licenza, rilasciata il 19.4.2011 dalla Questura di Novara, per “la gestione telematica del gioco lecito mediante apparecchi da divertimento e intrattenimento di cui all’art.110 comma 6 lett. b) del T.U.L.P.S.”: nel corso di un controllo effettuato da personale di questa Divisione era stata infatti riscontrata l’assenza, all’interno della predetta sala, sia della titolare che del rappresentante.
L’esercizio pubblico “Caffè Cavour”, gestito da una cittadina cinese e sito a Borgomanero in Corso Cavour n.7, è stato invece chiuso per 20 giorni ai sensi dell’art.100 del T.U.L.P:S.: così come verificato dalla Tenenza Carabinieri di Borgomanero nel corso di svariati controlli il locale era infatti risultato spesso frequentato da pregiudicati.
Un uomo di 34 anni, nato e residente a Novara, è stato denunciato perché ritenuto responsabile della violazione dell’art.495 c.p. (“falso”). E’ stato infatti accertato che il predetto, al fine di ottenere il rilascio della licenza di porto d’armi per uso sportivo, benché fosse già stato condannato per “guida in stato di ebbrezza a seguito di uso di bevande alcoliche”, aveva falsamente dichiarato al proprio medico curante di non aver mai fatto uso di sostanze psicoattive. Sulla base di tale falsa dichiarazione il predetto sanitario aveva rilasciato certificazione anamnestica preliminare di idoneità al porto d’armi, successivamente confermata dal medico pubblico, anch’egli all’oscuro delle vicende giudiziarie del giovane, perché dallo stesso taciute.
Due giovani, di 23 e 28 anni, residenti in provincia di Pavia, sono stati identificati e denunciati per “truffa aggravata” ai danni di anziani. E’ stato infatti accertato che il pomeriggio del 31 gennaio u.s. i predetti, dipendenti di una società con sede in provincia di Monza e incaricata dall’Enel di procacciare contratti per la somministrazione di energia elettrica, presentatisi in casa di un’anziana, residente a Novara, erano riusciti a convincerla a sottoscrivere un contratto con il quale l’erogazione della luce sarebbe stata appunto fornita da Enel. L’anziana, opportunamente contattata da personale di questa Divisione, formalizzava atto di denuncia/querela, riconoscendo i due giovani. Dichiarava di non aver compreso, a causa dell’età e delle sue precarie condizioni e per l’insistenza dei predetti, cosa stesse realmente sottoscrivendo, ingannata anche dal fatto che i due, indossanti giubbotti con la scritta “ENEL”, si erano a lei qualificati come effettivi dipendenti della suddetta azienda.