Novara - Nella mattina del 28 maggio un italiano di Novara viene a denunciare in Questura il furto della propria autovettura, una punto di colore---, avvenuto il giorno prima durante l’ora di pausa pranzo dal lavoro. Apparendo subito insolito l’orario del patito furto (12.30-13.30), i poliziotti, ritenendolo operato da persone che conoscono bene la città, puntano diretti presso il campo nomadi di Agognate. Qui, oltre a rinvenire l’auto, scoprono la verità sul presunto furto. Il soggetto in possesso del mezzo, un polacco da anni abitante in città, rivela agli agenti della Questura di aver comprato il veicolo dal denunciante circa due mesi addietro, ma di non aver operato il passaggio di proprietà in quanto non regolarmente residente. Riporta, inoltre, che probabilmente è stato denunciato dal venditore perché si è rifiutato di continuare a corrispondere soldi per il veicolo oltre il pattuito. Nella giornata di mercoledì 29 il denunciante, convocato per essere ascoltato sulla vicenda, si è tradito dichiarando contraddittoriamente di non avere la disponibilità del mezzo da circa due mesi, avvalorando la tesi del polacco. L’italiano è stato denunciato per simulazione di reato. La tempestiva soluzione della una vicenda artatamente ingarbugliata, è stato possibile anche grazie alla conoscenza delle persone presenti presso il campo nomadi in parola, oggetto di approfondito controllo non più tardi della scorsa settimana dove, oltre all’identificazione di circa 60 occupanti, sono state censite dieci macchine presenti, compresa la punto del presunto furto. Detti controlli vanno ricompresi nella complessiva strategia seguita dalla Questura di Novara a presidio dell’ordine e della sicurezza pubblica della città, resa ancor più incisiva grazie all’impiego congiunto delle forze territoriali ed il Reparto Prevenzione Crimine di Torino.
Nell’ambito di tale strategia di contenimento dei fenomeni di criminalità diffusa meritano rilievo anche i recenti interventi operati dalla Sezione della Polizia Ferroviaria di Novara: venerdì 24 maggio alle ore 22.20 personale dipendente a seguito di un controllo in ambito ferroviario, sala di attesa, identificava G.E.M., 45 anni di Cuggiono (Milano). Da accertamenti risultava soggetto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso l'Ospedale di Legnano Reparto di Psichiatria. Il giorno 25 su disposizione del P.M. di turno, veniva ripristinata la misura con accompagnamento a Legnano presso l'SPDC.
Sempre venerdì 24 maggio, a seguito di accertamenti, sono stati inoltre individuati e deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino, due minorenni, un novarese ed un ivoriano, in quanto il giorno 26 aprile 2013 a bordo del treno suburbano S6 10692 nella tratta Trecate - Novara, si rendevano responsabili di imbrattamento di due carrozze ferroviarie, mediante l'uso di un estintore, nonché dell’interruzione di un servizio di pubblica necessità e manomissione di dispositivi di sicurezza a bordo treno, in concorso tra loro.