Novara - L'ecografia nell'ultimo decennio si é diffusa fino a diventare uno strumento di completamento della valutazione clinica contestuale alla visita medica del paziente. Questa nuova applicazione dell'ecografia è noto come ecografia Point of care (Pocus), in sostanza consente di portare l'ecografia al paziente e non il contrario, i vantaggi per il paziente sono molteplici soprattutto per le peculiari caratteristiche dei pazienti palliativi di cui è nota una considerevole fragilità con limitazione della loro mobilità. Presso la Struttura di cure palliative-hospice (diretta dalla dott.ssa Elvira Catania) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara il progetto Pocus è reso possibile dalla donazione di due ecografi portatili con sonde su carrelli mobili che sono stati donati da Ideainsieme e dalla Caritas di Novara.
«Senza il loro aiuto – afferma la dott.ssa Catania - non sarebbe possibile portare avanti questo progetto che migliorerà sicuramente la qualità di vita de nostri pazienti. In questo modo si ottiene anche una riduzione dei tempi di attesa per l'esecuzione delle prestazioni o di manovre invasive (toracentesi-paracentesi) che siamo in grado di fornire in un ambiente idoneo e in sicurezza. Altro obiettivo che ci poniamo è ottenere la riduzione degli esami strumentali richiesti in urgenza, la riduzione di prestazioni inappropriate e in fine la riduzione di necessità di invio in Pronto Soccorso. Presso il nostro ambulatorio operano un medico con specifica Formazione in ecografia Clinica e due medici che Hanno effettuato un training sul campo per l'utilizzo della eco- scopia nella diagnostica dei versamenti».
Dichiara Margherita Zanetta, presidente di Ideainsieme: «La nostra associazione è veramente molto lieta di poter contribuire, con la donazione di uno dei due ecografi portatili, all’importante progetto Pocus, che aumenterà la possibilità di monitoraggio delle condizioni di salute dei pazienti seguiti dall’Unità di Cure Palliative. A questo proposito, si ringrazia la Fondazione De Agostini che ha reso possibile l’acquisto dell’ecografo di ultima generazione. Motivo di grande soddisfazione è anche la fattiva collaborazione con la Caritas novarese che, nella persona di don Giorgio Borroni, ha mostrato grandissima sensibilità e generosità nel voler condividere la motivazioni del progetto. L’operare insieme è sempre fonte di buoni risultati: speriamo dunque di poter continuare su questa strada anche in futuro».
Dal canto suo, don Giorgio Borroni, direttore della Caritas, ricorda come «in occasione della Quaresima di quest’anno come Diocesi abbiamo voluto prestare ulteriore attenzione alle situazioni di povertà e di fragilità intorno a noi, accendendo i riflettori su cinque ambiti del nostro territorio, che fanno parte del nostro tessuto sociale: malati, anziani, disabili, carcerati e giovani. La pandemia da Covid ci ha violentemente ricordato che nessuno può sentirsi immune e distante dalla sofferenza degli altri e ci ha richiamato ulteriormente al senso della corresponsabilità. Grazie alle donazioni raccolte che riportiamo ogni giorno sul territorio, vogliamo accendere il riflettore su ambiti che solitamente rimangono nell’ombra o lontani dalla nostra azione quotidiana. La donazione di questo ecografo all’Hospice di Galliate diventa segno tangibile di vicinanza della comunità ecclesiale, rappresentata dalla Caritas diocesana, al territorio e a chi in particolare lavora ogni giorno con dedizione prendendosi cura di chi vive la dimensione della sofferenza nel corpo».
Aggiunge il direttore generale dell’Aou, il dott. Gianfranco Zulian: «Avere a disposizione questi macchinari d’avanguardia rappresenta un punto d’eccellenza in un servizio che è già un fiore all’occhiello della nostra azienda».