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EPATOCARCINOMA: A NOVARA UN CONVEGNO CON ESPERTI DI LIVELLO NAZIONALE SULLA PATOLOGIA

Novara - "Ancora una volta i medici e i ricercatori della nostra Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” diventano un punto di riferimento nazionale in un dibattito scientifico di altissimo livello". Gli assessori alla Città della Salute e della Scienza Angelo Sante Bongo e alle Politiche sociali Emilio Iodice manifestano "l’orgoglio dell’Amministrazione di poter concorrere ancora una volta con il proprio patrocinio all’organizzazione di un appuntamento importantissimo per gli addetti ai lavori come il congresso “Focus on hepatocellular carcinoma (Hcc)” in programma per il 6 dicembre. Ringraziamo pertanto il dottor Raffaele Romito e tutto il team organizzativo di essere riusciti a portare nella nostra città un parterre di esperti a livello nazionale che si confronteranno rispetto ai progressi e alle novità terapeutiche nel campo del trattamento del carcinoma epatico, patologia che, come molte altre, ha costi sociali importanti. Siamo oltremodo orgogliosi che, tra i relatori che saranno protagonisti del simposio, figurano numerosi nomi della nostra Azienda ospedaliero-universitaria: segno, questo, di particolare lustro per la nostra realtà, che si conferma assolutamente all’avanguardia per quanto riguarda sia per le terapie chirurgiche, sia anche per i vari trattamenti della patologia attualmente a disposizione della Medicina".

Il dottor Romito, a diciotto mesi dall'inizio della sua attività come direttore della Scdo Chirurgia Generale 2, sottolinea la necessità "di fare il punto della situazione su ciò che di concreto è stato fatto fino ad oggi per la sanità novarese, ma anche e soprattutto su quello che ci si prepara a fare per il prossimo futuro. A partire da  gennaio 2017, presso il reparto di Chirurgia 2, sono stati eseguiti più di cinquecento interventi chirurgici  prevalentemente per neoplasia dell'apparato gastro-enterico. Il trenta di questi è stato condotto per via laparoscopica mini-invasiva, metodica questa che è stata notevolmente implementata nel corso dei mesi: sia per la chirurgia colo-rettale (quaranta interventi di resezione,ndr), sia per quella pancreatica (due resezioni del corpo-coda pancreas, ndr) sia infine per quella epatica (quattordici resezioni epatiche lobari e segmentarie, ndr). Partendo da questi dati e dalla necessità di gestire al meglio i pazienti oncologici del territorio, in accordo con la Scdu Clinica Medica (diretta dal professor Mario Pirisi, ndr), la Scdu  di Radiologia (diretta dal professor Alessandro Carriero, ndr) e la la Scdo Medicina 2  (diretta dal dottor Mauro Campanini, ndr) si stanno proponendo dei progetti specifici per il monitoraggio, la diagnosi e la cura dell'Epatocarcinoma, un tumore del fegato che è ben presente all'interno del nostro territorio che rappresenta la terza causa più frequente di morte per neoplasia e che è spesso associato alla cirrosi epatica da vius (Hcv/Hbv, ndr) e da consumo di alcool. Questi progetti saranno di tipo epidemiologico, molecolare e di trattamenti  non solo chirurgici (protocollo nazionale di resezioni laparoscopiche IGoMills, ndr ) ma anche loco-regionali come la radio-embolizzazione. Per supportare e  spiegare al meglio questi progetti è stato quindi organizzato il convegno del 6 dicembre, convegno che farà emergere quelle che sono le potenzialità della nostra realtà, potenzialità già in perfetta linea con quelle di centri d’eccellenza nazionali con le quali ci confrontiamo e con le quali ci confronteremo durante il simposio: il nostro progetto – conclude Romito - è quello di promuovere al meglio, grazie al pieno appoggio dell’Aou e al lavoro in rete svolto con i colleghi di tutte le Strutture coinvolte nella cura della patologia in questione, le tecnologie all’avanguardia e le terapie disponibili a favore del nostro territorio".