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Espulso albanese responsabile di tentato omicidio

Novara - C.B., classe 1956, pericoloso pregiudicato di orgine albanese, è stato rimpatriato mercoledì 19 ottobre a mezzo di vettore aereo, è il frutto di  un attento monitoraggio avviato dall’Ufficio Immigrazione della Questura, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, sui cittadini extracomunitari pericolosi per l’ordine e la sicurezza: soggetti pregiudicati o gravati di precedenti di polizia che, abilmente, riescono ad evitare di incappare negli ordinari controlli del territorio. Tale importante e delicata attività viene effettuata, in linea con le disposizioni normative in materia di immigrazione, di colpire ed allontanare i cittadini extracomunitari che, lungi dall’integrarsi, abbiano posto in essere condotte antisociali incompatibili con la civile convivenza e con la permanenza sul territorio nazionale. Nell’ambito di tale attività, fortemente voluta dal Questore Sarlo, la Sezione Espulsioni dell’Ufficio Immigrazione poteva notare che C.B., cittadino albanese destinatario di un pregresso provvedimento di revoca del permesso di soggiorno, stava per terminare gli obblighi cui era sottoposto a seguito di una pesante condanna per tentato omicidio. Nell’anno 2005, infatti, era salito alle ribalte delle cronache locali per aver attinto con colpi di arma da fuoco un connazionale; per quel fatto C.B., cittadino albanese del 1956, era stato arrestato dai Carabinieri di Borgomanero nel 2005 e mercoledì è stato espulso con accompagnamento alla frontiera dall’Ufficio Immigrazione della Questura. Nel 2005, infatti, C.B. raggiunse un connazionale all’interno di un bar di Borgomanero e, per futili motivi, gli sparò con una pistola. La vittima dell’agguato, miracolosamente, se la cavò con alcune lesioni. Per il giudice di primo grado e per la corte d’Appello non vi furono dubbi nel qualificare il reato come tentato omicidio a causa della capacità offensiva dell’arma, una pistola, e della ravvicinata distanza dalla vittima, pochi metri, che caratterizzavano un fatto di sangue così allarmante. Il gravissimo delitto e la notevole pericolosità sociale di C.B. determinarono la revoca, da parte dell’Ufficio Immigrazione, del permesso di soggiorno di cui, allora, era titolare. L’Ufficio Immigrazione della Questura, diretto dal Commissario Capo Guglielmo Battisti, nell’ambito di un consolidato rapporto di proficua collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, segnalava ai militari di Borgomanero la presenza, in quel centro, di C.B. evidenziandone l’irregolarità sul territorio nazionale. I militari di Borgomanero riuscivano, celermente, a rintracciare C.B. ponendolo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione per l’attività di rito in ordine all’espulsione.