Novara - La mattina del 3 febbraio la Squadra Volante della Questura veniva inviata dalla Centrale Operativa in corso Cavallotti per verificare la presenza di un cittadino marocchino sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. In particolare, la Centrale aveva ricevuto una chiamata dall’uomo con la quale lo stesso comunicava che, nonostante non avesse alcuna autorizzazione dall’autorità giudiziaria a lasciare il proprio domicilio, si sarebbe recato presso la sede dei Servizi Sociali del Comune di Novara per discutere sulla gestione dei figli. Lo straniero, con precedenti di polizia per maltrattamenti in famiglia, senza aspettare una risposta da parte dell’operatore radio, riagganciava il telefono e non rispondeva più alle chiamate. A quel punto veniva inviata una Volante a pattugliare le vie del centro cittadino, ed infatti poco dopo veniva trovato l’uomo e trasportato in Questura per verificare l’assenza di autorizzazioni. Considerata anche la recidiva del soggetto nel non ottemperare le disposizioni impartitegli, visto che si trovava agli arresti domiciliari proprio per non aver già rispettato in passato un provvedimento di divieto di avvicinamento a membri della sua famiglia, lo stesso veniva dichiarato in arresto e portato alla Casa Circondariale di Novara. In sede di udienza di convalida dell’arresto, l’autorità giudiziaria ha quindi deciso di sostituire la misura cautelare degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere.