Novara - I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Novara hanno scoperto una colossale frode fiscale nel settore delle telecomunicazioni e della telefonia. Migliaia di fatture relative a traffico telefonico totalmente inesistente o a carte telefoniche prepagate il cui traffico, acquistato dai maggiori operatori nazionali ed esteri, non veniva saldato facendo riscorso a società di comodo o società cartiere amministrate da “teste di legno”. Grazie alla frode gli indagati hanno avuto la disponibilità di ingenti somme reimpiegate per l’acquisto di società sane operanti sul territorio nazionale e soprattutto all’estero. Nel corso delle indagini, avviate nel mese di maggio del 2010 e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, le Fiamme Gialle hanno individuato 55 società (25 italiane, dislocate su tutto il territorio nazionale, e 30 straniere con sede in Svizzera, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica di San Marino, U.S.A., Bulgaria, Romania, Cipro ed Estonia) che, mediante il meccanismo della frode carosello, hanno realizzato un’evasione sistematica dell’IVA nonché truffato numerosi istituti di credito ottenendo il pagamento anticipato delle proprie fatture emesse a fronte di operazioni inesistenti.
Al termine dell’attività sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria milanese 43 responsabili. Tra questi i 5 promotori ed organizzatori del sodalizio criminoso sono stati invece arrestati a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Milano. Gli indagati dovranno rispondere del reato di associazione a delinquere transnazionale, finalizzata alla frode fiscale, realizzata mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 700 milioni di euro, l’omesso versamento dell’IVA per circa 44 milioni di euro, nonché di truffa agli istituti di credito per oltre 34 milioni di euro e riciclaggio nazionale, per 75.000 euro, ed internazionale per oltre 5 milioni di euro.