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FIAMME GIALLE DI NOVARA, CONSUNTIVO DI UN ANNO DI ATTIVITA’

Novara - Si è tenuto stamane, venerdì 11 marzo, presso la Caserma di Piazza del Popolo, sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Novara, il tradizionale incontro con la stampa a cura del Col.t.SFP Angelo Russo, Comandante Provinciale, il quale ha illustrato i risultati operativi dell’attività condotta nel corso del 2010 dalle Fiamme Gialle della provincia.
Un bilancio indubbiamente positivo (si pensi, a titolo di esempio, che è persino più che raddoppiato rispetto al 2009 l’importo proposto per il recupero a tassazione), che ha premiato ancora una volta l’impegno profuso, a tutti i livelli, dai militari in servizio sia a Novara, sia presso le Tenenze di Arona e Borgomanero.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti, l’alto Ufficiale ha commentato i dati di un anno di contrasto all’evasione fiscale, che ha visto ancora una volta il Corpo quale indiscusso protagonista ed attore insostituibile nel servizio volto alla tutela della collettività onesta e rispettosa delle regole.
Nel dettaglio quindi si evidenzia come sia ulteriormente aumentato (+5% rispetto al 2009) il numero dei cc.dd. “evasori totali” individuati nella provincia novarese dalla Fiamme Gialle, per un totale di 58 contribuenti assolutamente indifferenti agli obblighi dichiarativi e contributivi, nei cui confronti è stato proposto un recupero a tassazione pari a circa 43 milioni di euro. I controlli della specie hanno interessato in misura prevalente soggetti economici operanti nel settore dell’edilizia, del commercio all’ingrosso e al dettaglio, delle attività manifatturiere, dei servizi professionali ed imprenditoriali nonché dei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni.
A costoro, si aggiungono ulteriori nr. 6 cc.dd. “evasori paratotali”, ossia soggetti che, seppur noti al Fisco, hanno comunque “dimenticato” di denunziare all’Erario una quota consistente dei propri redditi (di norma, oltre il 50%).
In complesso, sono stati 599 i contribuenti sottoposti ad attività ispettive, che hanno consentito di pervenire ai seguenti risultati:
 proposta di recupero a tassazione di complessivi Euro 179.867.000 (+ 123% rispetto al 2009, quando l’importo era stato di Euro 80.555.000), dati dalla somma tra elementi positivi di reddito sottratti all’Erario ed elementi negativi di reddito dedotti indebitamente;
 nr. 107 violazioni accertate nel corso dell’attività ispettiva, con segnalazione alla Magistratura di nr. 53 soggetti per fattispecie criminose fiscali;
 nr. 158 soggetti denunziati all’Autorità Giudiziaria per reati diversi;
 un soggetto è stato tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dall’A.G. alla sede, per reati fallimentari;
 nr. 3 soggetti sono stati denunziati alla magistratura competente per ipotesi del reato di usura.
La Guardia di Finanza, quale Organo di Polizia a competenza generale in materia economico-finanziaria, è altresì competente a tutelare gli interessi del bilancio dell’Unione Europea: in tale contesto, le Fiamme Gialle novaresi hanno eseguito 7 interventi che hanno determinato la contestazione di violazioni a nr. 14 soggetti, con constatazione di complessivi 181.000 euro di indebite percezioni di contributi comunitari.
Nel tradizionale settore dei cc.dd. “controlli strumentali” (inerenti il corretto rilascio di ricevute o scontrini fiscali), il Corpo ha effettuato nr. 2319 controlli nei confronti di altrettanti esercizi commerciali, riscontrando, in analogia con quanto già acclarato nel corso del 2010, una percentuale di irregolarità pari a circa il 37% (a fronte del 36% del 2009). Le categorie commerciali più interessate dai controlli sono, ormai tradizionalmente, quelle dedite alla ristorazione veloce, all’esercizio di attività di parrucchiere ed alla lavanderia degli abiti, sovente - si è rilevato - gestite da cittadini extracomunitari di etnia orientale.
In questo contesto, ha tenuto a precisare il Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle, l’omesso rilascio di documenti fiscali la cui redazione sia obbligatoria è un atteggiamento sicuramente nocivo per la collettività, poiché non circoscritto alla sola mancanza formale, bensì determinante anche un’evasione fiscale pari all’imponibile sottratto a tassazione.
A fronte di reiterate violazioni della specie, peraltro, i Reparti del Corpo hanno avanzato nr. 44 proposte di sospensione temporanea dell’attività di altrettanti esercizi commerciali, eseguendone, su richiesta della Direzione Regionale delle Entrate, nr. 21.
Si sente molto spesso parlare di concetti innovativi, tuttora in fase di studio sotto il profilo legislativo, quale quello di “federalismo fiscale”. Ebbene, in ordine al ruolo ed alle competenze della Guardia di Finanza in tema di tributi locali, occorre evidenziare come il D.Lgs. n. 68/2001, nel confermare e rafforzare il ruolo del Corpo quale polizia economica e finanziaria a competenza generale, abbia riconosciuto ai militari della Guardia di Finanza le facoltà di agire nel comparto della fiscalità locale, avvalendosi dei pregnanti poteri ispettivi e di controllo (accesso, ispezioni, verifiche, accertamenti bancari, etc.) ampiamente collaudati nell’attività a supporto della fiscalità erariale.
Sul fronte della cooperazione con gli Enti pubblici locali, le Fiamme Gialle sono altresì impegnate sul versante delle uscite di bilancio - con riferimento al controllo delle erogazioni pubbliche assistenziali -, finalizzato alla verifica ed accertamento dell'effettiva sussistenza, in capo ai richiedenti, dei requisiti previsti dalla legge per accedere alle provvidenze pubbliche.
Anche nel corso del 2010 la Guardia di Finanza ha proseguito nell’azione a contrasto dell’indebita percezione di prestazioni sociali agevolate, con una percentuale di individuazione di irregolarità pari al 52% dei casi sottoposti all’attenzione dei reparti del Corpo.

In un clima di perdurante crisi economica i nuclei familiari che, attraverso la presentazione del modello I.S.E.E., (l’autocertificazione della disponibilità reddituale e patrimoniale), richiedono l’accesso ad agevolazioni destinate a favore delle famiglie meno abbienti continua ad aumentare e con esso anche i tentativi di frode.
Le tipologie di prestazioni richieste sono numerose ma per esemplificare si possono suddividere in quattro macro aree: “Agevolazioni per servizi di pubblica utilità (luce, gas, acqua, ecc.)”, “Agevolazioni per tasse universitarie e prestazioni scolastiche”, “asili nido e altri servizi educativi per l'infanzia”, “contributi alle famiglie numerose”.
L’attività di vigilanza espressa dal Corpo si sostanzia nello svolgimento di controlli sull'effettiva veridicità delle dichiarazioni sostitutive presentate dai richiedenti-beneficiari, in attestazione della propria posizione di incapienza patrimoniale e reddituale.
Per fare alcuni esempi delle situazioni irregolari individuate, si può citare il caso di un noto imprenditore edile del novarese che ha omesso di dichiarare i redditi derivanti da una delle attività economiche a lui riconducibili ottenendo in questo modo, a titolo di agevolazione a favore delle famiglie numerose, la somma di 2.400 euro nonché l’erogazione di ulteriori fondi (pari a 400 €) per il sostentamento delle spese collegate ai servizi di pubblica utilità.
Ancora più eclatante la situazione di una ricca possidente immobiliare, titolare tra l’altro di un immobile in Orta San Giulio del valore superiore al milione di euro e di una società di locazione immobiliare, che aveva ingiustamente beneficiato di un contributo pari a 4.183 euro.
Tuttavia anche la categoria dei dipendenti non si è dimostrata insensibile al fascino delle dichiarazioni infedeli: un altro caso individuato ha riguardato una distinta impiegata di banca, madre di una ragazza iscritta all’Università “A. Avogadro” di Novara, che, per poter richiedere agevolazioni sulla retta (esenzione della seconda rata delle tasse universitarie, un beneficio accessibile unicamente alle famiglie meno abbienti), ha omesso di dichiarare le sue consistenti disponibilità finanziarie e mobiliari.
I militari addetti ai controlli, dopo aver individuato le irregolarità nelle dichiarazioni presentate, hanno provveduto a informare l’Autorità Giudiziaria competente per il perseguimento delle eventuali violazioni di carattere penale (falso in atto pubblico, indebita percezione di erogazione pubbliche a danno dello Stato) ed ad attivare le procedure necessarie al recupero delle somme indebitamente percepite.
Appare di tutta evidenza l'elevato impatto sociale che va assumendo l'attività di controllo in materia di prestazioni sociali agevolate, finalizzata ad assicurare l'effettiva percezione dei benefici solo in capo a coloro che ne hanno effettivo diritto: oltre, infatti, a perseguire finalità di tutela delle entrate erariali, assolvendo all'obiettivo di misurare la reale capacità contributiva dei soggetti destinatari, si salvaguardano al contempo gli interessi finanziari degli Enti su cui grava l'erogazione degli aiuti.