![Maurizio Lo Vecchio Maurizio Lo Vecchio](https://www.freenovara.it/sites/default/files/imagecache/400xY/maurizio lovecchio_6.jpg)
Novara - Maurizio Lo Vecchio: un nome e innumerevoli successi. Gestore e proprietario di discoteche di prestigio è uno dei più grandi imprenditori a capo di una holding che ha aperto locali di ristorazione e intrattenimento. Presidente provinciale anche della Silb (sindacato locali da ballo) è giunto agli ambienti più chic e influenti del jet set nazionale. L'intelligenza e la passione di Maurizio, lo hanno trasformato da un eccellente studente di Economia e commercio in un brillante uomo d’affari portando con sé un bagaglio di esperienza che gli ha permesso di fare dei suoi continui studi e creatività innata un modello di divertimento e di successi. A parlare con Maurizio si nota da subito il grande potere comunicativo, la sua dedizione per il suo lavoro, la cultura pluridisciplinare e la passione per il mondo dello sport e dell'intrattenimento: un flusso di suoni e di sensazioni di cui non potrebbe fare a meno e che forgia tutte le sue esperienze.
Quando nasce esattamente la passione per l’arte e la cultura? "Il mio interesse per l’arte e per la conoscenza nasce esattamente con me. In casa ho sempre respirato aria di erudizione e sapienza grazie ai miei genitori che ne sono stati fulgidi esponenti… mio padre era un dirigente assicurativo ed io a 22 anni, che ero iscritto a Economia e commercio, a Torino, per intraprendere il suo stesso percorso ero brillante e creativo e...particolarmente devoto al mondo dell' intrattenimento e alla formazione completa e rigorosa dei mei soci. Mio padre, molto noto e apprezzato, coltivava numerose passioni ed era proprietario dello studio D. Ho così iniziato a gestirlo insieme al Maneggio, al La Meridiana..e ci riuscivo bene fino a quando ho deciso di rilevare il terreno di uno dei proprietari di una nota azienda di formaggi del novarese, di Santi del gorgonzola, e lo abbiamo costruito da zero."
Nasce così il Celebrità... "Esatto, da un'idea di tre soci. Pensa che il nome è nato da una scommessa che ho fatto, avendola vinta, ho scelto io il nome in base ai miei studi sulle leggi causa-effetto sul karma. La Meridiana era un ambiente raffinato, con uno stile elegante un grande charme, ma un ambiente chiuso, ho pensato così ad un locale che potesse far parlare di se, ricercato."
Un locale esclusivo, polivalente, che da sempre è punto di riferimento di molti e dove ci sono stati, tra i tanti artisti, icone anche della musica italiana, tipo Lorenzo Cherubini, allora Jovanotti, presente come ospite all'inaugurazione del 13 dicembre del 1991... "E' conosciuto per le sue serate musicali di tendenza, il gusto per il divertimento, si distingue anche per l'idea di evoluzione continua che è proprio la filosofia del locale: innovazione musicale e di stile continua che non finisce mai di stupire, in perenne movimento, in cui anche il presente si protende verso l'attimo futuro. La trasgressione, la sperimentazione, la voglia di stupire. Lo stile di questa discoteca è sempre stato ispiratore e anticipatore di mode: le sue sale cambiavano allestimento creando nuovi scenari e ambientazioni. Alessandro Gerundini è il direttore artistico, mio collega di fiducia e amico. In generale il locale ha sempre creato atmosfere oniriche e trasgressive, espresse dalla grafica e dal design artistico attraverso scenografie e arredi affascinanti. Lo special Guest ricco in quanto avevamo ospiti a 360 gradi, dalla Brigitte Nielsen agli artisti del Deejay Time tra i quali Albertino. Ma potrei citarne tanti altri, Simona Ventura, i deejay di Radio Capital, di Radio Deejay...; voglio ricordare Alberto Castagna, mio cliente, ma soprattutto grande amico. Allora, Lele Mora mi aveva presentato molti collaboratori, lui stesso era un assiduo frequentatore del Celebrià, si registravano le puntate di Buona Domenica, a Cologno Monzese e, finito il programma, tutti gli artisti finivano per far serata da noi, con la formula gin tonic, trasmettendo l'unicità delle iniziative e serate e rappresentando un esempio anche di avanguardia per dj e sperimentazioni musicali. Recentemente stiamo collaborando con Daniele Signorini, che si occupa di intrattenimento e moda."
Moda che, ricordiamo, anche attraverso il vostro storico brand. Nel mezzo di un percorso creativo molto articolato, il lancio per un abbigliamento originale targato Celebrità e per gli accessori molto apprezzato. "Prima di tutto si trattava di un'idea forte. Un'immagine nuova e precisa in mente, da promuovere con la struttura adatta. Da sola però non basta, ci vuole anche tanta sicurezza di sé. Chi indossa i nostri prodotti, che erano omaggiati, (non avevamo intenzione di farne un vero business) è importante, ha quel forte valore mediatico che mi aiuta a farmi conoscere ancora di più. Però la soddisfazione più grande è vedere qualcuno per la strada a Novara, a Milano...che indossa le mie cose. Una celebrity magari è consigliata da uno stylist o un personal shopper che la spinge a indossare il mio marchio, ma il ventenne per la strada che mi sceglie è il vero successo. Vuol dire che ha raccolto il mio messaggio.
Quale? "Che ho creato dal nulla, insieme ai miei soci, che sono diventati i miei amici più fidati, una tribù internazionale che cercava un modo nuovo di rappresentarsi. Non soltanto nell’abbigliamento, ma in una visione che li tenesse insieme. Un modo di riconoscersi che fosse fuori dalle regole del sistema della moda".
Street style ricercato così come la vostra musica, mixata dai migliori dj di fama internazionale contornato da un ambiente suggestivo, particolare sia nell'ambientazione sia nella musica tanto da riuscire a fare quattro serate a settimana... "Vero, si era riusciti di fare di un locale di Provincia una discoteca a livello nazionale, partecipavamo anche alla fiera di Rimini che è diventato il nostro marchio di fabbrica. All’epoca c’eravamo noi in auge, più tardi abbiamo creato il Rayan's e la clientela veniva sempre perché sapeva quello che avrebbe trovato. Era l’aspetto musicale e i dettagli a fare la differenza. Il risultato che si otteneva era quello di un’atmosfera particolarissima, con gente entusiasta e pista piena dal primo all’ultimo brano. Sono state i templi del divertimento. Ci si andava per scatenarsi, collezionare avventure, conoscere e mostrarsi. La vita sociale passava di lì. Mete obbligate per molti fino agli anni 2000, hanno pian piano iniziato a spegnersi fino alla crisi odierna: ad oggi il numero delle discoteche, in Piemonte, è crollato da 3300 a poco più di 2.500. Ora ci si incontra in modo più fluido, si preferisce l’evento allo spazio sempre uguale, non si hanno i soldi, ma forse neanche la voglia, per andare a ballare tutti i weekend. Eppure la voglia di divertirsi è ancora lì. Negli ultimi anni si è assistito alla moltiplicazione di locali ibridi, a metà fra disco pub e circoli che così privati poi non sono, più facili da riempire e gestire dal punto di vista economico."
Ancora prima della decisione ufficializzata dal governo, il presidente del Silb Piemonte, ha stimato che con lo stop per le discoteche sono a rischio 4 miliardi di euro e così è stato. Oltre ai danni economici, alle incertezze di un'intera categoria, si guarda con preoccupazione alle ripercussioni all' ennesimo stop totale. "Abbiamo fatto tutto ciò che ci era stato chiesto, nel rispetto delle norme anti-Covid a clientela è stata ragionevole, comprensiva per poi però richiudere. Chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori senza contare che senza una data per le riaperture siamo bloccati perché si ferma una programmazione artistica, l'organizzazione dei lavoratori. I nostri dipendenti non riusciranno a raggiungere le giornate necessarie per avere la disoccupazione. Vediamo buio davanti a noi, spero si ricordino di aver messo un settore sul lastrico e si attui un provvedimento a sostegno delle imprese, dei lavoratori e degli artisti del settore perché è bene che si sappia provocherà danni economici rilevantissimi. Le nostra aziende sono state chiuse senza piagnistei, con solo un biglietto da eroe senza alcun aiuto dal 23 Febbraio: nove mesi dal punto di vista imprenditoriale senza un mirato accesso al credito e sostegno economico per far fronte ad imposte e affitti. Anche perché i costi e le spese, al contrario, continuano ad essere più che mai attivi. A cominciare degli affitti, per i quali nessuno è riuscito a trovare un accordo con i proprietari degli immobili per farsi abbassare il canone di questo lungo periodo di chiusura. Mentre il comparto aspetta ancora di sapere quando i locali potranno riaprire, i fondi messi a disposizione dall'Esecutivo non soddisfano gli operatori. E a questo punto, l'ipotesi di un arrivederci al 2021 non è più così campata in aria, anzi. Piuttosto, i gestori dei locali chiedevano aiuti, soprattutto per le aziende più in difficoltà, che non sono riuscite a riconvertirsi".
Voi lo avevate fatte con diverse novità tra le quali la formula dei French aperitivi, molto apprezzata... "Si poteva ancora ballare, avevo deciso di aprire lo stesso, con nuove formule e serate pensate per divertirsi anche distanziati. Avevo pensato di organizzare aperitivi assieme ai dj. Ovviamente è vietato scatenarsi a ritmo di musica, ma almeno si potrà respirare aria di festa. Se le dichiarazioni di facciata sono, almeno in parte, accomodanti, tra gli operatori del settore serpeggiano rabbia e soprattutto preoccupazione, per un aiuto che ritengono del tutto insufficiente rispetto alle reali perdite di questi mesi. Di fatto le discoteche sono chiuse dall’inizio del lockdown e solo poche di queste hanno riaperto per un paio di mesi d’estate. E si sono viste le conseguenze. Ma sull’altro piatto della bilancia ci sono anche anche le decine di migliaia di lavoratori in cassa integrazione e quelli che, senza contratti per serate o eventi, da mesi non ricevono alcun compenso. Un settore, quello delle discoteche, che - è bene ricordare - conta 2.500 imprese, 50mila lavoratori e un fatturato complessivo di 800 milioni di euro l'anno."
C'è da ringraziarti perchè stai facendo da portavoce di migliaia di lavoratori e sei sempre presente al tavolo nel ruolo di presidente dimostrando grande sensibilità e attenzione verso il mondo dell’intrattenimento, che sul nostro territorio è componente strutturale, promettendo un’ulteriore ricerca di risorse anche facendoti portavoce con gli altri presidenti di Regione. "Sono cifre che non possono essere sufficienti, a maggior ragione nell’ipotesi di un prolungamento dello stato di emergenza che, senza ulteriori novità, non ci permetterebbe di aprire per una serie di grandi appuntamenti. E’ inevitabile porsi alcune domande che poi sono le stesse di tanti imprenditori e operatori. Ci deve organizzare con un piano strategico efficace. Ampliare i laboratori di analisi acquistando anche i reagenti. Tamponi necessari in caso di terza ondata,... perché altrimenti le chiusure o le limitazioni sono solo le soluzioni più comode. Non è in crisi il divertimento, ma i locali. Una crisi di identità che dipende dal fatto che oggi l’intrattenimento si è anche diversificato rispetto a 10-15 anni fa. Oltre a quello regolare, vi è quello completamente abusivo. A causa della pandemia l’abitudine di trascorrere il sabato sera in un night club sembra in declino. Noi facciamo la nostra parte, ma chiediamo che la politica e anche la struttura sanitaria si organizzino in modo veloce ed efficace. Così da non vanificare sforzi e sacrifici delle imprese e dei cittadini. Mi piace esser chiaro e preciso e restituire la verità a chi, come me, ha sempre operato nella massima trasparenza."
Si ringrazia Maurizio Lo Vecchio che ha confermato di mostrare grande professionalità, umanità e di essere sempre attento e sensibile. L’umiltà è le fertilità della terra. E ciascuno di noi è più umile quanto più si rende terra fertile, quanto più accetta di offrire i propri doni, il proprio humus, per far maturare la vita sua e quella degli altri: questo è il caso dell'imprenditore novarese che ha dimostrato, ancora una volta, di essere tra i numeri 1.
Francesca Riga