Novara - La storia della Giustizia Riparativa a Novara ha ormai più di dieci anni. L'Associazione di volontariato "La Logica del Cuore" di Novara, sin dal 2009 ha promosso diversi interventi sul territorio novarese volti alla sensibilizzazione degli operatori degli enti pubblici e del privato sociale sui temi connessi alla "giustizia riparativa". Nel marzo del 2014 viene firmato un primo protocollo per la costituzione di un tavolo di concertazione per la costituzione di un Centro di Giustizia Riparativa autonomo e l'organizzazione di un percorso di formazione per mediatori penali. Nel corso degli anni 2014/2016 vengono quindi organizzati e si svolgono specifici percorsi di formazione per "mediatori in campo penale e sociale". Nel 2017, la nuova amministrazione dà ulteriore impulso al processo di Giustizia Riparativa: nel febbraio del 2019, i diversi soggetti coinvolti, tra cui in particolare la Procura Minori di Torino, la Procura Ordinaria di Novara e l'Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Pene esterne di Torino (UIEPE) e la sua sede Distrettuale di Novara (UDEPE) e l'Ordine degli Avvocati danno vita con l'amministrazione comunale al "PROTOCOLLO DI INTESA PER LA COSTITUZIONE E L'AVVIO DEL CENTRO DI GIUSTIZIA RIPARATIVA DI NOVARA ".
Con gli accordi di settembre 2020 del Tavolo di coordinamento permanente (nato con il Protocollo) si è arrivati al coinvolgimento dell'Associazione "Studi e Ricerche di psicologia giuridica", presieduta da Marilinda Mineccia, e al passaggio del coordinamento del Tavolo Permanente al Servizio Politiche Sociali del Comune di Novara.
"L'attività legata alla Giustizia riparativa parte da lontano e oggi più che mai ha acquisito un significato importante per la nostra città - spiega il Sindaco di Novara Alessandro Canelli - Nel gennaio di quest'anno abbiamo aderito al "Protocollo d'intesa per l'attuazione di interventi di Giustizia Riparativa e di giustizia di comunità" della Regione Piemonte. Un protocollo che prevede il sostegno alla realizzazione degli interventi di Giustizia Riparativa attraverso la sensibilizzazione dei servizi socio-assistenziali, socio-culturali, delle istituzioni scolastiche e dei servizi sanitari specialistici".
Tra le attività oggi svolte e proposte dal Centro, vi sono infatti anche le iniziative volte a promuovere una più complessiva cultura della mediazione, anche attraverso la presenza nella Scuola.
La sottoscrizione di questo protocollo Regionale rappresenta quindi un ulteriore riconoscimento dell'Amministrazione Comunale del valore dello strumento di Giustizia Riparativa e un'altra azione amministrativa importante nel processo di consolidamento del Centro di Giustizia Riparativa di Novara. Il Centro svolge infatti sul nostro territorio una delicatissima funzione che ha positivi effetti sociali sia sulla vittima e sul reo, che sull'intera collettività.
Rispetto ai minorenni, le richieste di attivazione di un possibile percorso di mediazione possono pervenire:
a) Per quanto riguarda l'area penale, da:
1. Procura Minori nella fase delle indagini preliminari
2. Tribunale Minorenni tramite il GUP (Giudice Udienza Preliminare) o l'USSM (Ufficio Servizio Sociale Minorenni) per i minorenni in "messa alla prova"
b) per quanto riguarda l'area sociale, da:
3. Istituzione scolastica (Ufficio Scolastico Provinciale di Novara o, direttamente, istituti scolastici, istituti professionali, centri professionali)
4. servizio sociale od operatori del sociale (educatori di territorio, educatori di comunità, animatori di centri di aggregazione giovanile, volontari del privato sociale, etc..)
Rispetto agli adulti, le richieste di attivazione di un possibile percorso di mediazione possono pervenire:
c) per quanto riguarda l'area penale, da:
1. Procura Ordinaria nella fase delle indagini preliminari
2. Uffici Esecuzione Penale Esterna di Novara nella fase della "messa alla prova"
3. Avvocati di parte, previo assenso del magistrato di riferimento del fascicolo penale
4. Tribunale di Sorveglianza per coloro che sono in sconto pena (in questo caso si tratta di un'ipotesi, non avendo avuto ancora contatti con la magistratura di sorveglianza di Novara)
d) per quanto riguarda l'area sociale, da:
1. Servizio Sociale del Comune di Novara (assistenti sociali, educatori)
2. Operatori del privato sociale (volontari e operatori dell'associazionismo sociale o del terzo settore)
L'ATTIVITÀ DI MEDIAZIONE SVOLTA DA OTTOBRE 2020 A NOVEMBRE 2021
Oggi le attività del Centro di Giustizia Riparativa di Novara, con il coordinamento di una Posizione Organizzativa, coinvolgono 7 mediatori, tutti precedentemente ed appositamente formati, di cui: 2 operatori dell'amministrazione comunale con un impiego di 18/20 ore settimanali. oltre a 2 operatori del Comune e 3 volontari, coinvolti di volta in volta sui singoli casi a loro affidati.
Si è concluso in giugno poi un Corso di Aggiornamento per mediatori di 40 ore che ha visto la partecipazione di 15 persone, che ha coinvolto tra i docenti personale qualificato dell'UDEPE, il dott. Giovanni Ghibaudi e la dott.ssa Anna Sironi, oltre alla dott.ssa Marilinda Mineccia, già Procuratore della Repubblica di Novara.
Numero Mediazioni complessive: 30
Di cui:
n. 11 relativi all'area Minori
n. 19 relativi all'area area Adulti
LA COLLABORAZIONE CON LE ALTRE ISTITUZIONI: SCUOLA e FORZE DELL'ORDINE
In questo periodo, in considerazione della tipologia di alcuni reati connessi alle deleghe ricevute, è risultata essere fondamentale la collaborazione con istituzione esterne, coinvolte direttamente nei fatti-reati contestati:
Atti Persecutori: Per questo reato, consumato all'interno dell'ambito scolastico (riconducibile ad azioni prevaricatorie e reiterate verso un soggetto più debole psicologicamente - il cosiddetto fenomeno del bullismo - ), è stato previsto il coinvolgimento della scuola e la classe è stata coinvolta in un percorso con i mediatori allo scopo di suscitare una riflessione generale sulla responsabilità individuale di ogni azione o gesto compiuto, sul concetto di regole e norme, sulle possibili ricadute penali e sui comportamenti messi in atto dai compagni.
Più in generale, la possibilità di offrire alla Scuola i servizi e la collaborazione del Centro di Giustizia Riparativa, può permettere di intervenire in una fase precoce del conflitto, prima ancora che questo si caratterizzi come fatto reato e promuovere una cultura di gestione e composizione dei conflitti nell'ambito delle relazioni fra persone. La scuola infatti ricopre un ruolo nella vita dei ragazzi ed è anche un luogo nel quale il conflitto relazionale viene agito. In questo senso sono stati sottoscritti protocolli di intesa con istituti scolastici novaresi come l'I.T.I. OMAR di Novara e il LICEO SCIENZE UMANE C.T. BELLINI di Novara
Oltraggio a P.U.: Per tale reato, che vede coinvolti quali parti offese agenti delle varie forze di Polizia, il confronto con le Forze dell'Ordine rappresenta per l'autore del reato l'opportunità per confrontarsi e riflettere sul loro ruolo, su ciò che esse rappresentano all'interno della società civile, quali garanti di una pacifica e legale convivenza e, conseguentemente, sul rispetto che ogni cittadino deve loro.