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Olengo - Per “interventi assistiti con gli animali” s’intende quello spazio di benessere dedicato a persone con difficoltà intellettive o relazionali in cui l’animale s’inserisce in una triade, insieme all’utente e all’operatore, svolgendo una funzione di facilitatore della comunicazione. Il progetto “Gli amici ritrovati”, promosso dall’Associazione L’Ontano e reso possibile da una donazione di 11.900 euro da parte del Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani costituito presso la Fondazione Comunità Novarese, propone un percorso di questo tipo a quattro associazioni del territorio (STH Galliate e Trecate, Casa Nazareth di Morghengo, Raf Casalvolone e Anffas Borgomanero) per un totale di 44 utenti che, per sei mesi, parteciperanno agli incontri presso la Cà di Asu di Olengo (NO). Gli utenti svolgeranno attività con gli asinelli, della durata di circa un’ora, a cadenza settimanale. “Il Fondo di cui sono intestataria presso la Fondazione Comunità Novarese – spiega Rosanna Leo – si propone di sostenere iniziative nel campo socio assistenziale con un’attenzione particolare all’ippoterapia; ambito che m’interessa in particolar modo, per mia storia personale. Ho, infatti, conseguito il corso parauniversitario di riabilitazione equestre e ippoterapia che attiene alla cattedra di Neuropsichiatria Infantile a Firenze e, in generale, sono convinta che il rapporto con gli animali sia indispensabile per le persone che hanno delle fragilità. Ho conosciuto l’Associazione L’Ontano, ho visto come seguono i loro asinelli, ho partecipato ad alcuni incontri con gli utenti e credo si meritino tutto il sostegno possibile; ecco perché ho deciso di donare questa cifra al loro progetto che ritengo molto meritevole”. Le attività specifiche previste dal progetto sono: conoscenza e primo contatto con l’asino, osservazione, preparazione dell’asino, grooming (con le spazzole), esercizi di socializzazione ed educazione, conduzione alla longhina, momenti di interazione e passeggiate. L’asino è un animale tranquillo, empatico, intelligente, con una naturale tendenza verso l’altro che permette interazioni facili, molto importanti nel caso di persone con disabilità psicofisica. Le attività a contatto con gli asini aumentano, tra le altre cose, la consapevolezza tattile e percettiva attraverso il contatto fisico e il rapporto diretto, stimolano la memoria e l’apprendimento e migliorano la motricità, l’affettività e la promozione della cura verso gli altri.
“Grazie al sostegno del Fondo Leo Rosanna e Giovanni Pagani e alla Fondazione Comunità Novarese – commentano Elena Vezzù (psicoterapeuta) e Sonia Daghetta (responsabile benessere ed educazione asini) dell’Associazione L’Ontano - possiamo proporre questa attività alle associazioni. Per alcuni sarà una nuova esperienza, per altri un ritorno da “amici” animali che hanno una memoria straordinaria e che, quindi, li “riconosceranno”. L’Attività Assistita con l’Asino (conosciuta anche come “onoterapia”) è molto diffusa in Francia, Stati Uniti e Svizzera e solo di recente si sta diffondendo nei centri di riabilitazione italiani. Spesso, a torto, pensiamo all’asino come a un animale testardo e poco intelligente. In realtà ha una mente brillante e ama il contatto con le persone. Gli incontri saranno condotti da operatori formati e qualificati che condivideranno con la persona tutto ciò che accade nell’incontro con l’asino: pensieri, parole, emozioni, sguardi, carezze in un contesto sicuro e accogliente. Un individuo non è fatto per stare solo… e l’asino lo sa”.