Novara - ANIF, Associazione Nazionale Impianti per lo Sport e per il Fitness, che tutela e rappresenta gli impianti per lo sport, palestre, piscine e campi sportivi su tutto il territorio nazionale, intende portare all’attenzione delle Istituzioni, in particolare ai Ministro dello Sport, Ministro Economia e Finanze, Ministro del Lavoro, dei media e dell’opinione pubblica la grave crisi che sta vivendo il nostro settore. Gli impianti sportivi sono stati, infatti,tra i primi settori produttivi vittime dello stato di crisi innescato dall’epidemia da COVID – 19: già il 23 febbraio lo sport di base è stato colpito dal DPCM che, vietando manifestazioni ed eventi sportivi, ha impattato anche sulla pratica sportiva amatoriale, dimezzando fino a svuotare i centri, anche sui territori non ancora colpiti da ordinanze e decreti. Decreti e Ordinanze successive hanno poi predisposto lo stato d’emergenza in tutta Italia per attuare misure draconiane di contenimento del virus predisponendo la chiusura totale di palestre e centri sportivi.
Il settore si è adeguato, tutto, alle necessità dell’intera Nazione di combattere l’epidemia del virus e ha prontamente eseguito tutte le Ordinanze, tenendo a casa i quasi 20.000.000 di praticanti che ogni giorno entrano ed escono dalle 100.000 strutture sportive.
Si tratta di un settore composto da circa 100.000 Associazioni Sportive Dilettantistiche e Società Sportive Dilettantistiche, che dà lavoro a più di un milione di dipendenti e collaboratori e che non potrà permettersi da solo di affrontare i costi sociali ed economici di tale crisi.
Un settore che si occupa, da sempre, di avviare allo sport i giovani, che permette di far praticare esercizio fisico agli adulti ed anziani, che fa crescere e porta in vetta i grandi campioni d’Italia.
Oggi, ANIF, per fare in modo che questi stessi centri sportivi possano continuare, una volta riaperti, a tutelare la salute delle persone, chiede:
Non permettiamo che uno tra i più importanti network di promozione di salute e sani stili di vita si trovi al collasso quando il Paese ripartirà e bambini, adulti, anziani, patologici avranno bisogno di esercitare il loro diritto allo sport, come corollario del diritto alla salute, riconosciuto anche dall’Unione Europea.