Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Michele Fisia, segretario provinciale del sindacato di Polizia Sap: "I poliziotti non sono un parafulmine sociale: bisogna rispettare la legge e non manipolare la verità dei fatti. Mercoledì 11 febbraio scorso è stata riportata da alcuni organi di stampa la notizia che la Polizia Stradale, sul tratto della A26 in prossimità di Romagnano Sesia, avrebbe sequestrato uno spazzaneve per un’inversione a U. La segreteria di Novara del Sindacato Autonomo di Polizia, che è stata interessata alla vicenda, ha ricostruito quanto accaduto e ha accertato che tale notizia, basata evidentemente sulle comunicazioni dei diretti interessati, è ricolma di numerose falsità, gravemente offensive verso il personale della Polizia di Stato che ha operato. Vediamole tutte, per capire cos’è successo veramente. Innanzitutto il mezzo sottoposto a sequestro non è assolutamente uno spazzaneve, ma un banale furgone. Inoltre i fatti non sono avvenuti di notte, bensì alle ore 8 del mattino, quando il sole era ormai alto nel cielo. L’asfalto era pulito e in quel momento non vi era nessun bisogno di interventi di emergenza relativi a ghiaccio sul fondo stradale. Già questi semplici dettagli sono sintomatici del fatto che “qualcuno” ha esposto agli organi di stampa una versione dei fatti completamente difforme dalla realtà, volta a drammatizzare gli eventi, con lo scopo di far apparire gli operatori di Polizia come scellerati che stavano interrompendo un delicato servizio pubblico volto alla salvaguardia dell’incolumità dei cittadini. Invece è vero l’opposto, perché gli Agenti di Polizia, contrastando tale pericolosissima inversione a U, hanno agito a favore degli utenti della strada e della loro incolumità. Bisogna aggiungere che poco dopo l’infrazione è giunto sul posto un altro dipendente dell’azienda, chiamato proprio dal guidatore del mezzo a seguito delle contestazioni mossegli. Ma neppure questa seconda persona, che già sapeva della mancanza della prevista autorizzazione, è stato in grado di fornirla agli Agenti. Se la persona fosse stata in possesso di regolare autorizzazione, l’avrebbe ben potuta far esibire celermente o avrebbe potuto chiedere di indicare espressamente sul verbale (come previsto) che in realtà era in possesso di quel titolo: ma nulla di tutto questo è accaduto. Gli Agenti non sono stati “irremovibili”; hanno semplicemente seguito la Legge, come sono obbligati a fare, visto che in caso contrario incorrerebbero essi stessi in sanzioni penali molto gravi. Per quanto riguarda infine la condotta del guidatore, forse non tutti sanno che per poter ottenere la famigerata autorizzazione ad effettuare le inversioni a U in autostrada (riservata a particolari categorie di utenti) bisogna seguire un apposito corso che spiega le delicate procedure da seguire prima, durante e dopo l’inversione. Procedure che sono fondamentali per effettuare tale manovra, connotata da grande pericolosità, in sicurezza e che invece il guidatore del mezzo incriminato ha completamente ignorato, mettendo a repentaglio l’incolumità delle persone presenti in quel momento sul tratto autostradale. Il fatto accaduto e la notizia pubblicata però, sono sintomatici dell’atteggiamento sempre più diffuso che vede negli operatori di Polizia il parafulmine per tutti i problemi che si presentano. La verità è però ben diversa: chi viola la legge ne deve rispondere; se ne deve assumere la responsabilità e non deve inventare storie inverosimili, sostenendo che gli operatori di Polizia hanno agito in modo irresponsabile o troppo rigido. Perché la tutela della collettività si fonda sul rispetto delle regole comuni, e non sull’ostilità verso chi, con sacrificio, è chiamato a far rispettare tali regole".